Ven. Apr 19th, 2024

 “Il 3 e il 4 ottobre potrà essere per la Calabria una data storica, uno spartiacque come lo fu per il nostro Paese il referendum tra monarchia e Repubblica il 2 giugno 1946. Una data che può rappresentare la liberazione da quella cattiva politica che ha rovinato la Calabria: da un lato abbiamo un coacervo di partiti che rappresentano lo stantio, le logiche della vecchia politica clientelare; dall’altro l’opportunità storica e forse irripetibile per questa terra di liberarsi dalle catene. Ognuno deve sentirsi parte di questo progetto: la vera sfida sarà convincere i tantissimi cittadini calabresi che nelle ultime due elezioni regionali non sono andati a votare. Oggi con Luigi De Magistris e la sua coalizione c’è in campo un’alternativa di governo, di rottura con il vecchio sistema e di cambiamento”, così Rosario Piccioni, candidato al consiglio regionale nella circoscrizione centro nella lista “de Magistris presidente” che ieri insieme a Luigi De Magistrisi ha incontrato i cittadini di Lamezia su corso Giovanni Nicotera.

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“Nelle liste del centrodestra – ha proseguito Piccioni – si riflettono le stesse logiche a cui da decenni ci ha abituati il centrodestra calabrese: da presenze ingombranti perché direttamente collegate alla criminalità organizzata, al familismo amorale dei vari Gentile, Parente e Morrone che non si sono candidati direttamente ma hanno fatto candidare le figlie o la moglie. Questo è un primo segnale inquietante di quale credibilità potrà avere a livello nazionale una Regione guidata dal centrodestra a guida Occhiuto – Spirlì. Il centrosinistra ha due candidati: Amalia Bruni e Mario Oliverio. Se un partito non è stato capace di fare sintesi al proprio interno, com’era possibile per noi sedersi a quel tavolo per trovare una soluzione? Alcuni degli esclusi dalle candidature come Enzo Bruno e Francesco Pitaro hanno denunciato, all’indomani della mancata candidatura, le logiche correntizie e i gruppi di potere che stanno dietro il Partito Democratico. Non siamo stati noi a non volere l’unità del centrosinistra, ma il partito democratico calabrese con la sua mentalità maschilista e patriarcale del “qui ci sono io e comando io”. Per realizzare l’unità, bisogna essere in due e, ora alle regionali come a Lamezia due anni fa, il partito democratico ha dimostrato di non volere il dialogo, di non volere aprire neppure la discussione su candidati che non abbiano il marchio del Pd”.

“Sulla sanità in Calabria – ha proseguito Piccioni – come possiamo affidarci al centrodestra di Occhiuto-Spirlì che in quasi due anni di pandemia non è stato capace di creare nuovi posti letto, di realizzare un centro regionale Covid, di assumere personale dedicato?  Ricordiamoci quante volte la Calabria è finita in zona rossa non tanto per il numero di casi, quando per la manifesta incapacità di gestire l’emergenza da parte della giunta Spirlì. Proprio qui a Lamezia questa giunta regionale di centrodestra non è stata in grado in un anno e mezzo di riaprire il reparto di malattie infettive, una struttura moderna e già attrezzata che avrebbe dato un forte sostegno alla gestione dell’emergenza.  La risposta alla sanità in Calabria è ricostruire l’assistenza domiciliare, che nella nostra Regione presenta dati allarmanti: solo 1 calabrese su 1000 fruisce dell’assistenza domiciliare mentre la media in Italia è di 8 ogni mille abitanti. La nostra sfida nei prossimi anni sarà quella di utilizzare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per assumere personale socio-sanitario e socio-assistenziale, per assistere le persone a casa e non sovraccaricare gli ospedali oltre che rafforzare la rete delle urgenze a partire dai Pronto Soccorso fino al 118 e a moderne ambulanze attrezzate”.

“Per la prima volta in Calabria – ha detto Luigi De Magistris – c’è un polo popolare civico alternativo e di rottura con il vecchio sistema. Noi a ottobre non abbiamo quattro candidati alla presidenza della Regione Calabria: abbiamo uno schieramento di tre candidati che incarnano la conservazione e la mortificazione dei diritti di questa terra e poi c’è la nostra coalizione, fatta da donne e uomini che nella vita hanno dimostrato da che parte stare. Donne e uomini competenti che hanno dimostrato di stare dalla parte dell’onestà.  Noi rappresentiamo l’alternativa che parla a tutti i calabresi che vogliono ricostruire i diritti in questa terra”.

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