Ven. Apr 19th, 2024

Ho sempre pensato che il più grande investimento che possa compiere la classe dirigente calabrese sia quello di creare le condizioni affinché le intelligenze e i talenti dei nostri giovani vengano messe al servizio della nostra regione, senza costringerli ad emigrare.

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Serve una nuova coscienza politica, un serio investimento culturale, ancor prima che economico, per puntare sui giovani per un deciso rilancio della nostra regione.

A mio modo di vedere, sono tre i principali livelli d’intervento.

1)      Puntare su un percorso educativo che accompagni e formi nel modo migliore i giovani fin dalla prima infanzia. Serve formare dei giovanissimi ben preparati in istituiti scolastici adeguatamente confortevoli e in sicurezza laddove, con l’ausilio degli insegnanti, possano sprigionare la loro creatività. Nessuno si dovrà sentire escluso e un occhio di riguardo dovrà essere rivolto ai giovani più deboli e timidi che non devono rimanere vittima di fenomeni di bullismo. Naturalmente, si dovrà combattere efficacemente la dispersione scolastica e l’abbandono della scuola dell’obbligo, precondizione essenziale per formare una generazione di giovani pronti ad affrontare le sfide che si presenteranno nella vita.

È importante, infine, che gli istituti superiori tecnici e professionali siano più aderenti al mondo del lavoro, privilegiando i percorsi di pratica e tirocinio.

2)      Un’Università aperta alla realtà globale del XXI secolo in cui tutti i ragazzi si sentano cittadini del mondo. Accade troppo spesso, infatti, che i nostri giovani si allontanino da casa dopo il diploma per andare a studiare negli Atenei del Centronord, laddove entrano, dopo la laurea, in circuiti professionali che li terranno definitivamente fuori dalla Calabria, mortificando i cospicui investimenti fatti dalle loro famiglie, che sostengono grossi costi per loro per poi ritrovarseli lontani per tutta la vita. Per questi motivi, occorre che le Università calabresi sappiano colmare il gap di competitività che le separa dagli altri Atenei e diventare il principale punto di riferimento per i giovani della nostra regione inclini allo studio.

3)      Creare subito delle opportunità post laurea attraverso un nuovo tipo di occupazione.

Per questo penso alla creazione di istituti di ricerca scientifica per ogni settore di attività, che impegnino i nostri giovani dopo la laurea.

Il progresso di ogni popolo passa attraverso la cultura, la ricerca e la sperimentazione di soluzioni per un vivere migliore.

Questo permetterebbe di risolvere la disoccupazione post laurea, ma soprattutto darebbe riconoscimento alla professionalità di ognuno.

Quello sulla ricerca è il più grande investimento che una Regione possa compiere: settori come sanità e farmaceutica insegnano che una sola ricerca andata a buon fine ripaga abbondantemente di tanti altri progetti portati avanti senza successo.

È così che i giovani si sentiranno motivati e pronti a offrire il proprio contributo per la crescita della Calabria.

Nicola Rulli

Candidato consigliere regionale nella circoscrizione Sud

Lista “Per la Calabria con de Magistris”

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