Il sindaco Trifoli: «Lavoriamo a un circuito della devozione ai santi Cosma e Damiano»
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Volgono al termine, per il secondo anno senza processione, le festività in onore dei santi Cosma e Damiano a Riace. E nonostante l’emergenza sanitaria, il borgo è stato invaso da un fiume di persone. Sebbene il consueto corteo religioso con partenza dalla Chiesa Matrice non si si svolto , i devoti si sono potuti recare sia al Santuario per le celebrazioni eucaristiche e sia nella chiesa parrocchiale, dinnanzi ai Santi, vera e propria meta di pellegrinaggio, per “sciogliere i voti”. Tra questi non potevano mancare le comunità rom e sinti – la ricorrenza è nota come “Festa degli zingari” – particolarmente devote ai Medici. Nel luogo di culto, a loro intitolato si trova inoltre un dipinto del Beato Ceferino Giménez Malla (1861-1936), detto Zeffirino, martire gitano di origine Rom, ucciso durante la guerra civile spagnola.
Gli zingari, numerosissimi, nello spiazzo antistante il santuario e nelle due piazze principali hanno colorato con musiche e balli due giornate all’insegna della gioia. A loro si sono aggiunti altri fedeli con tamburelli, organetti e chitarre, per allietare la presenza dei pellegrini e dei cittadini riacesi. Complici due giornate quasi estive, tutto si è svolto con ordine, consentendo ai partecipanti momenti di preghiera e di folklore.
«Stiamo lavorando – ha detto il sindaco Antronio Trifoli – alla valorizzazione di della festa anche sotto il profilo culturale e turistico, con l’intento di introdurla nei circuiti del turismo religioso, anche in collaborazione con i sindaci dell’entroterra, di Serra San Bruno, Mongiana e Fabrizia, dove culto dei Santi Medici è molto sentito. E sono molto lieto dello spirito di collaborazione instauratosi con il rettore, don Giovanni Piscioneri, e con Renzo Valilà, che da trent’anni si occupa dell’organizzazione della festa».
c.s. – gazzetta del sud