Per sanità più vicina ai pazienti e integrata sul territorio
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di Raffaella Silvestro
AIL ha risposto con coraggio e vigore all’emergenza sanitaria di questo ultimo anno e mezzo,
gli sforzi compiuti dai nostri volontari ci hanno fatto capire
ancor di più quanto il Terzo settore sia importante e necessario
nella società attuale e con esso il volontariato sanitario,
testimone e interprete dei profondi mutamenti sociali ed
economici in atto”. A sottolinearlo è Sergio Amadori,
Presidente Nazionale AIL (Associazione Italiana contro Leucemie,
linfomi e mieloma) in occasione del convegno nazionale ‘Curare è
prendersi cura. La missione di AIL per una sanità a misura
d’uomo’, apertosi oggi con i patrocini del Ministero del Lavoro
e delle Politiche sociali, della Regione Lazio, del Comune di
Roma e del CONI.
“Non potevamo non dare ascolto – rileva Amadori – alla voce
dei pazienti e dei loro caregiver, per questo abbiamo deciso di
riunire le maggiori associazioni italiane, gli ematologi, i
rappresentanti del mondo della cultura e le istituzioni per
intensificare un dialogo che possa portare alla costruzione di
una nuova sanità di comunità, più vicina a chi soffre. AIL tiene
fede alla sua mission: promuovere la centralità della persona
superando gli ostacoli dell’individualismo in un contesto di
gratuità, solidarietà, spirito di servizio e tolleranza”.
Protagoniste assolute delle due giornate di incontro saranno le
dunque associazioni del Terzo settore la cui esperienza sul
campo è “fondamentale per riflettere e contribuire a delineare
le strategie per una sanità del domani, più vicina ai bisogni
dei pazienti e integrata sul territorio”.
Con oltre cinquanta anni di attività, l’AIL conta oggi 82
Sezioni provinciali e 15.000 volontari al fianco dei pazienti
ematologici e delle loro famiglie e a sostegno della ricerca
scientifica.