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Coronavirus nel Vibonese, focolaio in asilo: “Serra San Bruno verso zona rossa”

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Disagi e ritardi nella giornata di ieri nell’avviare i tamponi in modalità drive-in a Serra San Bruno, nel Vibonese, dove dopo ore di attesa alcune persone in fila sono state rimandate a casa e fatte tornare nella giornata di oggi. Oltre al singolo episodio, però, preoccupa la situazione sanitaria vicina ormai alla “zona rossa”: “Purtroppo i primi risultati che giungono all’Asp – commenta il sindaco Alfredo Barillari – spingono il paese verso la zona rossa. Il focolaio scoppiato presso l’asilo ha colpito interi nuclei familiari e d i numeri, per essere arrestati, hanno bisogno delle limitazioni previste dalla legge”. “Domattina – aggiunge Barillari – mi recherò presso il dipartimento di prevenzione per valutare la situazione con serietà e sempre guardando al bene della cittadinanza. Anche se ciò significa fare scelte difficili. Continueremo a dare tutto noi stessi per il bene comune”.

Oltre alla probabile zona rossa, inoltre, il primo cittadino è intervenuto per fare il punto della situazione, chiarendo che “la rabbia e la delusione condivisa ieri con tanti genitori in fila per ore, il disagio provato dai bambini, sono stati gli argomenti esposti con fermezza, fin da subito, ai vertici dell’Asp, e in particolare alla commissaria Bernardi, alla quale ho chiesto di accertare le responsabilità su quanto accaduto. Certe scene non devono mai più ripetersi, né a Serra né altrove“.

“Questa Amministrazione, da un anno, collabora attivamente con le autorità sanitarie – continua il sindaco – con tracciamenti, elenchi e mettendo a disposizione uomini e strutture (gratuitamente, come il centro Covid). Così è stato anche in questa circostanza, in occasione della quale sono state inviate tutte le informazioni, lasciando, come dovuto, l’organizzazione delle operazioni sanitarie all’Asp. D’altronde, mentre altri, probabilmente non più tanto ‘insieme per Serra’, in ordine sparso, possono permettersi il lusso di trascorrere giornate su Facebook, l’amministrazione era impegnata sul campo a risolvere i problemi. Ed è quello che stiamo facendo da un anno a questa parte, in particolare riguardo la pandemia”.

“Ne sanno qualcosa – prosegue – le centinaia e centinaia di serresi con le quali, in questi mesi, sono stato in stretto contatto nel momento del bisogno, quando intere famiglie vivevano (come purtroppo anche oggi) l’incubo Covid. Il sottoscritto, in più di un’occasione, è entrato nelle case con medici e operatori volontari ad eseguire tamponi rapidi per tracciare il virus ed evitare di perdere tempo. Mi perdoneranno, alcuni signori dell’opposizione, se non facevo i post su Facebook. Chiedo loro: in una situazione di emergenza per l’intera comunità, quale contributo hanno mai dato, se non quello di aspettare come sciacalli, disposti addirittura a fare politica sulla pelle dei bambini? Questo sì che è vergognoso“.

“A chi ha ricoperto incarichi – l’attacco finale di Barillari – e si avventura in post sgrammaticati: quali sono stati i grandi risultati sulla sanità e le proteste portate avanti quando era vicesindaco? Il popolo sa già la risposta, anche se è ancora oggi confuso sulle tessere di partito cambiate in continuazione”.

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