Ven. Mar 29th, 2024

Non prendiamoci in giro e diciamo le cose come stanno: chi partecipa alle elezioni regionali calabresi si muove su un campo minato. Dopo decenni di malgoverno e con la Calabria agli ultimi posti di tutte le classifiche (tranne quella sul tasso di emigrazione giovanile, dove siamo, ahimè, primi), la grandissima parte della popolazione ha perso ormai ogni speranza di poter cambiare le cose.

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Senza speranza e senza fiducia nel futuro, la vita diventa arida, avvizzisce; e così le elezioni regionali calabresi sono diventate il regno del trasformismo, dei feudatari, del voto di scambio, della clientela allo stato puro. Abbiamo ereditato questa realtà da chi ci ha preceduto, ed è proprio questa realtà che intendiamo modificare, dall’interno e dal profondo.

Non ci siamo riusciti per poco, stavolta, a causa di una legge elettorale vergognosa che serve a blindare il consiglio regionale a favore di chi il potere ce l’ha già, l’ha preso chissà quando e chissà come e adesso se lo tiene stretto. In virtù di questa legge, il 16% ottenuto dalla nostra coalizione si traduce in una rappresentanza di appena il 7% (2 seggi) in seno al consiglio regionale. Una follia, l’ennesima.

Ma il risultato incredibile e oggettivo che abbiamo raggiunto in città e nell’area metropolitana ci dimostra che siamo, ancora una volta, sulla strada giusta, e che la nostra voce conta, eccome.

È un movimento giovane, il nostro. Siamo partiti dal niente pochi anni fa, senza altri strumenti se non le nostre intelligenze, la nostra preparazione, il nostro impegno e la voglia di metterci al servizio di una terra che merita più ascolto, più cura, più amore. Chi ci conosce, lo sa.

Non avevamo posti di lavoro da garantire, denaro da elargire, famiglie da ricattare. E nessun potere nascosto che tramasse a nostro favore.

Unica voce libera, abbiamo riempito i molti silenzi di una campagna elettorale che mostrava come, al di fuori di noi, la politica fosse morta: il silenzio dei media nazionali, che, come sempre, hanno ritenuto di non raccontare che in Calabria stava nascendo qualcosa di nuovo, di pulito, di bello. Il silenzio delle piazze, non quelle cittadine dei comizi eccellenti, ma quelle dei paesi delle nostre aree interne. Lì c’eravamo noi e noi soltanto a raccontare la nostra idea della Calabria che verrà. Nel frattempo, soldatini degli altri schieramenti, dalle loro zone d’ombra, telefonavano per dare indicazioni di voto in favore di persone che in quei paesi non si sono mai viste né si vedranno mai. Noi invece torneremo ancora, e ancora, e ancora.

Il silenzio spettrale dei seggi, che trasmetteva la sensazione che i giochi fossero, ancora una volta, già fatti. Vorremmo far presente a chi sulla carta è risultato “vincitore” che, con il 56% circa di astensione, siamo tutti sconfitti, e non c’è nulla da festeggiare.

In questo contesto, le migliaia di voti liberi e consapevoli che ha ottenuto il nostro candidato Saverio Pazzano fanno un rumore assordante. Rappresentano la voce delle migliaia di persone che abbiamo incontrato sui territori, che abbiamo ascoltato e guardato negli occhi e con le quali abbiamo ridato vita alla politica, quella vera. Quella che consuma le suole, quella che coinvolge ed emoziona, quella che a lungo andare cambia il mondo.

Noi ci siamo, siamo qui. Ci avete visto sui vostri territori, nelle vostre piazze, e ci rivedrete, ci rivedrete ancora, per continuare, insieme, il nostro cammino. E per ringraziarvi del vostro sostegno, che, vi assicuriamo, è stato enorme e ha mostrato, anche a chi non vuol vedere, che il potere arrogante e clientelare che da troppo tempo ci governa ha iniziato finalmente a scricchiolare e, ne siamo certi, quanto prima cadrà. E allora sarà tutta un’altra storia.

Ufficio stampa

La Strada

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