Ven. Apr 19th, 2024

Si è svolta questa mattina, presso la sede della Caritas Diocesana di Locri, la conferenza stampa di presentazione dell’esperienza attiva del centro, realizzata nell’ultimo anno attraverso quattro progetti finanziati dall’8×1000 che abbracciano salute, bisogni socio-educativi e integrazione, di cui si è fatto un bilancio in concomitanza con la 5ª giornata mondiale dei poveri voluta da Papa Francesco. Nel corso dell’incontro è stato presentato anche il video del progetto Tutti i colori del mondo, realizzato da Alberto Gatto e musicato dal vivo dai ragazzi del coro diretto da Carlo Frascà.
Il direttore della Caritas, Don Rigobert Elangui, ha sottolineato l’importanza della ricorrenza, «istituita da Papa Francesco a conclusione dell’anno straordinario della Misericordia. Il Papa ha scritto anche quest’anno un messaggio che richiama il suo programma di esortazione apostolica di evangelizzazione dei poveri, dimensione cristologica importante, che spinge a vedere Cristo nei poveri, tenendo ben a mente le parole pronunciate da Don Primo Mazzolari, citato nel messaggio. Leggendo il rapporto annuale della Caritas sulla povertà vediamo dati allarmanti, soprattutto in Calabria, soprattutto nella Locride, una condizione che non gioca a favore di nessuno e che ci deve far accogliere la giornata nella sua dimensione pedagogica, educativa, come la Diocesi sta cercando di fare con la visita pastorale incentrata sulla povertà e sulle sue tipologie. Adesso alla mensa della Caritas si affiancherà un centro di ascolto medico e due dormitori – ha concluso Don Rigobert facendo riferimento alle strutture inaugurate proprio questa mattina, appena prima dell’incontro con la stampa. – Implementeremo così i servizi di supporto ai poveri del territorio con gesti concreti a partire da questa importante giornata.»
La vicedirettrice della Caritas Maria Antonietta Pelle ha dunque snocciolato i numeri ai quali Don Rigobert faceva riferimento, sottolineando come sul territorio siano attivi 34 centri Caritas cui si devono aggiungere realtà parrocchiali impegnate quotidianamente nella solidarietà pur non avendo una Caritas di riferimento. Molti i centri di ascolto e le strutture protette attivi, in grado di soddisfare le esigenze primarie di 5.758 assistiti continuativi, membri delle 1.660 famiglie in difficoltà che hanno assunto come punto di riferimento la Caritas diocesana anche a causa della carenza di strutture socio-assistenziali di altro tipo. «Dobbiamo tenere a mente – ha sottolineato Pelle, – che il dato sulla povertà materiale nasconde quello, ancora più drammatico, della povertà educativa, che richiede, nonostante l’apporto generoso degli oltre 400 volontari presenti sul territorio, di una maggiore partecipazione della società civile per fare fronte ai problemi di queste persone, i cui numeri, purtroppo, crescono di giorno in giorno.»
Le conclusioni sono state affidate al Vescovo Francesco Oliva, che ha voluto rimarcare l’importanza del «cammino di condivisione con tutte le Diocesi del mondo» rappresentato dall’indizione della Giornata Mondiale dei poveri da parte di Papa Francesco, che ha voluto in questo modo ricordare che «i poveri li abbiamo sempre con noi, fanno parte della società e non sono solo da ricercare nelle persone che non hanno beni, ma anche in coloro che sono poveri dentro o culturalmente. Non dobbiamo dimenticare – ha proseguito Monsignor Oliva, – che Gesù era il primo povero e raccomandava di vivere la povertà non come una disgrazia, ma come un valore. Dobbiamo ringraziare il Signore per tutti i sensibili alle problematiche della società e per questo ringrazio di cuore i volontari che hanno dimostrato di aver fatto proprio il messaggio di Gesù. È vero che i numeri che abbiamo appena commentato vanno presi in considerazione, ma va tenuto presente che i poveri non sono numeri, ma persone e che, in quanto tali, vanno abbracciate con sentimento di amore e solidarietà, come i nostri volontari fanno. Ciò che facciamo per i poveri lo facciamo per Cristo e così, anche se ciò che compiamo ci pare poco, ci sentiamo suoi seguaci, veri cristiani. Siamo chiamati a compiere proprio piccoli passi che segnino un percorso che gli altri possano seguire. Ecco perché è importante che proprio a partire da oggi questa Caritas sia passata da una logica della distribuzione alimentare a una di condivisione.»

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