Mer. Apr 24th, 2024

“Il problema non sono i modi, non è una questione personale ma politica. La mia rabbia è che si rischia di perdere tutto proprio ora che, per questa città, ci sono i soldi”.

Continua dopo la pubblicità...


IonicaClima
amaCalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

E’ molto amareggiato, il professore Antonio Perna che, nel fare il punto sulla sua “espulsione” da Palazzo San Giorgio come numero due del sindaco Falcomatà, non nasconde l’acceso malessere alla stampa convocata questa mattina presso lo “Spazio Open” di via Filippini dove, affiancato dall’ex delegato alla cultura del Comune di Reggio Calabria Franco Arcidiaco, bacchetta il comportamento del primo cittadino al quale “forse, gli è mancato il coraggio”.
“Qual è il senso di questa sostituzione con l’assessore all’ambiente Brunetti? – si domanda il vice sindaco mostrando l’atto comunale con il quale Falcomatà lo nominava, sbagliando pure il nome di battesimo “Antonio mi chiamo non Antonino”) -. Se Brunetti ha dato migliori risultati a differenza mia allora, questa nomina ha un senso. Ma doveva farla un mese fa e non un’ora prima della sentenza. Questa è una scelta politica, le questioni o la mancanza di rispetto non mi interessano. Mi dispiace che non me ne abbia parlato prima, sicuramente, questo suo atto si commenta da solo”.
Il professore Perna pronto a presentare domani mattina le sue dimissioni, dice che “è legittimo che un sindaco nomini un vice sindaco e io sono stato anche pregato perchè non avevo nessuna intenzione di farlo, ho accettato per la città ma se poi, viene meno il rapporto di fiducia, è normale che si debba chiudere tutto”, ci tiene a precisare che, in questi mesi, “ha vissuto un’esperienza molto interessante e grazie alle associazioni, ai comitati di quartiere, alle consulte, abbiamo fatto tante cose che non ho volutamente pubblicizzato per evitare che qualcuno si risentisse”.
“Il ruolo di vice sindaco è strano: io lo intendevo come colui che si doveva occupare di tutto invece, per Falcomatà,  dovevo occuparmi solo delle deleghe, della partecipazione, della Città Metropolitana e altro. C’è stata questa mancanza di chiarezza. Ho ricevuto tante telefonate, mi ha chiamato anche il sindaco ma non ho risposto, avevo il telefono spento – postilla Perna -. Sono dispiaciuto non tanto per me perchè mi sono liberato, non stavo bene in questa situazione, ero frustrato ma per la città perchè nel momento in cui arrivano i Fondi Europei, in cui bisogna riorganizzare tutto, dare una spinta e metterci l’anima per farla risorgere come merita, ci si ferma. A noi frega il panorama ma poi siamo circondati dal degrado e non è una cosa che diciamo solo noi ma chiunque viene da fuori”.
Sbattendo in aria quel pezzo di carta che attesta la sua nomina amministrativa, Perna non può che tornare sul comportamento di “Falcomatà che è stato scorretto, gli è mancato il coraggio, penso che non l’abbia fatto a cuor leggero” ma “andare a casa, per me è un sollievo perchè ho mille cose da fare e la mia identità è di professore”.
“E’ brutto non risolvere i problemi alla radice, la sofferenza che ho avuto nei mesi scorsi è stata grande perchè uscendo di casa, mi sentivo responsabile di questo degrado che voi vedete – continua l’ex vice sindaco -. Ora, bisogna chiarire dentro la maggioranza. Ci sono alcuni consiglieri che hanno delle professioni, delle attività e potrebbero tornare a lavorare, altri no e se escono dal Consiglio comunale non faranno più politica. Non sono qui per giudicare  la figura di Brunetti e Versace, lo faranno i cittadini reggini, parleranno i fatti. Io sono preoccupato per la città perchè nel momento in cui poteva avere una svolta, un futuro e uno dei motivi per cui sono rimasto era bloccare questa emorragia, rischiamo di perdere tutto. I fondi del Decreto Reggio per l’occupazione giovanile scadono il 31 dicembre, ci sono soldi non spesi del Pon Metro, devono arrivare altri 80 milioni, tutte risorse che potrebbero essere investite per  non far scappare i nostri giovani. Tre su quattro sono fuori e ci sono famiglie che sono sole in queste case e se non hanno soldi per viaggiare, passeranno la vita qui senza i loro figli”.
Poi, fa un passaggio sulla “sentenza Miramare”: “Ero convinto dell’assoluzione del sindaco perchè pensavo che la Magistratura tenesse conto che ci sono cose ben più gravi per cui si può finire sotto processo. Su questa storia del Miramare personalmente, si è montato un castello di sabbia e mi riferisco anche alla Marcianò non solo a Falcomatà – conclude l’assessore Perna  -. Pensavo che si potesse evitare di buttare la città nel caos nel momento in cui bisogna gestire le risorse europee. Sono molto preoccupato per il futuro di Reggio e andare a votare ora, significherebbe perdere sei mesi. Siamo in una fase dove trovare la via d’uscita è difficile e il voto risolve quando c’è una situazione complessa. La mia rabbia è questa, prima non c’erano i soldi ora, ci sono vantaggi enormi e, in questo momento, si blocca tutto”.

Print Friendly, PDF & Email