In tutto Paese occorre garantire livelli essenziali prestazioni
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"Quando si torna a parlare
di autonomia differenziata, solo facendo riferimento al 116 e
non agli altri articoli del Titolo V, si fanno solo danni. Il
Mezzogiorno non ha bisogno di oboli ma di servizi alla persona
per garantire diritti universali. Su trasporto pubblico locale,
assistenza, dagli anziani ai bambini, sanità e scuola, serve
garantire, da nord a sud, i Livelli essenziali delle
prestazioni”. Così Francesco Boccia, ex Ministro per gli Affari
regionali e responsabile Regioni e Enti locali della segreteria
nazionale del Pd, a Reggio Calabria intervenendo nel corso del
dibattito sul tema “Il Mezzogiorno tra regionalismo
differenziato e unità economica del Paese”, organizzato dalla
“Fondazione Italo Falcomatà” in occasione del ventesimo
anniversario della scomparsa dell’allora sindaco della città
dello Stretto.
“Deve essere il Parlamento, nella sua interezza – ha aggiunto
Boccia – a definire i Lep, non gruppi di tecnici nei ministeri.
Altrimenti le statistiche, come dice il giornalista Marco
Esposito, diventano regole. Il sud era ed è compatto nel
pretendere certezze sui Lep, senza scorciatoie o raggiri. I
diritti universali, che con il Covid-19 sono stati messi a dura
prova, vengono prima dei vincoli di bilancio e Sud, aree di
montagna e aree interne vogliono certezze, non promesse. Il
tavolo unitario Regioni-Enti locali del 2020 si reggeva su
quell’accordo. Se salta, per il Partito democratico non ci sono
più le condizioni per siglare alcuna intesa”.
“Il dibattito sui Lep, così come l’ultima parola sulle intese
con le singole Regioni – ha concluso il dirigente del Pd – va
parlamentarizzato. O si va avanti unanimemente oppure si resta
fermi per evitare ulteriori danni”.