Mar. Apr 23rd, 2024

Il report annuale del Dipartimento Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno

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I dati relativi alla ricerca di latitanti, a partire dal numero “impressionante di 1343 latitanti catturati in 61 paesi, da gennaio a novembre 2021”, saranno forniti questa mattina al Viminale nella conferenza stampa di fine anno in cui si farà il consuntivo del Servizio di cooperazione internazionale di polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

“Molti di questi latitanti hanno storie criminali importanti: dal crimine organizzato alla pedofilia, dalla mafia al terrorismo”. Alcuni tra i soggetti più pericolosi – rende noto un comunicato del Dipartimento – sono stati rintracciati e assicurati alla giustizia italiana grazie al progetto I CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) promosso dall’Italia insieme ad Interpol e avviato già nel 2020: sono ben 17 i latitanti catturati nel 2021 (26 dall’inizio del progetto). “Il 2021 è stato l’anno della nuova normalità in cui la dimensione globale della pandemia ha dato un nuovo impulso alla cooperazione internazionale di polizia, perché il crimine, come il virus, non può essere bloccato dai confini nazionale e, anzi, prolifera nei Paesi che hanno minori barriere difensive”, sottolinea il comunicato.

Una materia particolarmente delicata riguarda le 71 indagini in corso sulle sottrazioni di minori, portati all’estero da uno dei due genitori (+14% rispetto al 2020) con tre bambini riconsegnati al familiare, o all’adulto avente diritto. Lo rende noto un comunicato dello stesso Dipartimento. “Alcuni di questi casi hanno avuto grande eco nella cronaca, come quello del piccolo Eitan, rimasto orfano a seguito della tragedia del Mottarone o il caso della bimba di un anno nata in Ucraina con tecniche di maternità surrogata e riportata in Italia dallo SCIP insieme alla Croce Rossa italiana”.

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