Mer. Apr 24th, 2024

LOCRI-Il Nautilus che per tanti mesi ci ha tenuto compagnia con la commovente storia dei suoi protagonisti giunge alla fine del suo viaggio, inaugurando la stagione di meritato riposo in modo simbolico: nove ragazzi del Mazzini sono stati premiati per gli elaborati presentati al concorso di scrittura “Nautilus Reloaded” nella storica cornice di Palazzo Nieddu del Rio a Locri.

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Tra i tanti elaborati analizzati (più di trenta), si sono distinti quelli di: Umberto Galea, Alessia Mazzone, Flavia Saraco, Costantino Piconeri, Margherita Zucco, Francesca Piromalli, Ilenia Passarelli, Francesca Commisso, Salvatore Iozzo. A premiare i giovani studenti sono stati invece la signora Maria Fragomeni, la prof.ssa Girolama Polifroni; il dott. Pasquale Muià; il dott. Fabio Belcastro; la prof.ssa Simona Romeo; il dott. Rocco Muscari; la prof. Maria Antonietta Reale; il dott. Pino Lombardo, a simboleggiare la stretta collaborazione e la profonda sinergia tra Istituzioni e organi di stampa.

Premiato anche l’impegno e la costanza della prof.ssa Federica Malara che ha coordinato i lavori degli studenti.

L’evento è stato segnato anche da altri due momenti importanti: il ricordo del compianto Prof. Domenico Siclari e un messaggio di speranza per la tragedia che, in queste ore, si sta consumando in Ucraina.

Dal concorso non solo sono emerse delle ottime penne, ma la commissione esaminatrice ha ritenuto opportuno sottolineare la meticolosità nell’analisi dell’opera filmica, segno di una notevole maturità intellettuale degli studenti nonostante la giovane età. Il messaggio sociale di Nautilus, ancora una volta,  ha colto nel segno ed è stato capace di toccare corde sensibili e intime. 

Questa di Nautilus, però, non è un’avventura destinata a finire, perché i nove ragazzi vincitori con quel premio che è stato loro consegnato hanno anche ricevuto un importante passaggio di testimone: a loro il compito di prendere le redini della società e trasformarla con la delicatezza, la fragilità e la determinazione che tanto caratterizzano le giovani generazioni. A loro la responsabilità di ereditare un mondo che spesso li rifiuta e non li valorizza, forse perché non li comprende. A loro il dovere di continuare a sognare e conservare la freschezza che li contraddistingue.

Maria Antonietta Reale | redazione@telemia.it

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