Ven. Mar 29th, 2024

Destano profonda preoccupazione gli ultimi spostamenti e la riorganizzazione dell’esercito russo nei pressi del confine ucraino. Le truppe di Mosca, secondo dati e analisi di esperti di intelligence a livello internazionale, avrebbero schierato e posizionato 83 battaglioni tattici, rispetto ai 60 schierati nelle scorse settimane, composti da 750 uomini cadauno. Secondo stime militari si tratterebbe del 70 % delle forze necessarie per iniziare e completare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, per l’appunto. Inoltre, altri 14 battaglioni tattici di grandi dimensioni, sarebbero in procinto di raggiungere quelli già schierati. Secondo calcoli dal punto di vista bellico, la Russia, con la sua potenza di fuoco e di armamenti, avrebbe bisogno di circa 150.000 uomini per completare totalmente l’occupazione dell’Ucraina.

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La capitale, Kiev, capitolerebbe in pochissimi giorni e a terrorizzare il mondo intero sono i numeri derivanti dalla crisi umanitaria che l’invasione scatenerebbe. Gli stessi sono facilmente riassumibili in : circa 25.000/50.000 civili morti, circa 5 milioni di rifugiati/sfollati, ingenti perdite economiche e migliaia di perdite tra gli eserciti.

Le intenzioni della nazione guidata da Vladimir Putin sembrano chiarificarsi, purtroppo, si sta passando da operazioni per mostrare la potenza e l’egemonia della Russia a livello mondiale a vere e proprie azioni che sembrano presagire la reale e disastrosa intenzione di un’invasione in tempo di apparente pace a livello globale. L’accertamento totale del confine ucraino, lo schieramento di uomini e mezzi militari in grande quantità non lasciano altre interpretazioni, purtroppo.

Le parole del primo ministro ucraino Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’kyj fanno, però, filtrare calma e controllo della situazione. Crediamo sia una mossa per tranquillizzare i cittadini e per evitare la fuga di capitali all’estero, gli stessi stanno progressivamente perdendo valore con l’incremento della crisi militare.

Secondo report di intelligence di svariati eserciti occidentali, l’invasione dovrebbe iniziare dopo il 15 febbraio e venire regolarmente completata, nonostante i numeri catastrofici che abbiamo evidenziato.

La stessa invasione non è ancora avvenuta per l’utilizzo (in termine gergale) della “tregua olimpica”, Putin infatti era impegnato a Pechino per degli incontri istituzionali, importantissimo quello con il presidente cinese Xi Jinping che ha portato ad una nuova e più forte alleanza tra la Russia e la Cina. Lo stato guidato dal leader nativo di San Pietroburgo avrebbe, inoltre, ritardato l’inizio dell’invasione in attesa del miglioramento delle condizioni climatiche che permetterebbero a uomini e mezzo di addentrarsi più facilmente dentro il territorio ucraino, nonostante le già facili condizioni geografiche che permetterebbero l’invasione della stessa Ucraina.

Le trattative, tuttavia, non si arrestano e i paesi occidentali con un ampio concetto democratico stanno cercando di mediare per evitare uno scenario che andrebbe a coinvolgere più nazioni dal punto di vista politico, morale e sociologico. Già da oggi, lunedì 7 febbraio, sono fissati numerosi incontri diplomatici con leader provenienti da tutto il mondo per cercare una soluzione pacifica che non vada a sfociare nell’invasione russa dell’Ucraina.

Sarà guerra o pace ?

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