Gio. Apr 25th, 2024

Oltre a Catanzaro previsto il maggioritario col doppio turno anche ad Acri, Paola e Palmi

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La data del voto ancora non c’è ma va ormai definendosi la platea dei Comuni calabresi che saranno al centro delle prossime elezioni amministrative che dovrebbero tenersi presumibilmente tra la metà di maggio e la metà di giugno. Dal Pollino allo Stretto saranno infatti 74 le amministrazioni che giungeranno alla scadenza del mandato (elettivo o commissariale). Tra queste quella del capoluogo di regione, Catanzaro, che sarà affiancata da altri tre comuni con una popolazione superiore ai 15mila abitanti, per i quali dunque si voterà con il sistema maggioritario a doppio turno che prevede il ballottaggio nel caso in cui nessuno dei candidati raggiunga il quorum del 50% più uno dei voti: si tratta di Acri e Paola, nel Cosentino, e Palmi nel Reggino.

Sono due, uno cosentino e l’altro vibonese, i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose i cui cittadini potranno tornare al voto per la scadenza del mandato commissariale, in entrambi i casi già prorogato per ulteriori sei mesi dopo i primi diciotto previsti dal Tuel: Amantea, sciolto a febbraio 2020, e Pizzo ad aprile dello stesso anno.

Andranno al voto per ragioni diverse dalla scadenza naturale (ad esempio per dimissioni anticipate del sindaco o della maggioranza dei consiglieri) i Comuni di Soverato, nel Catanzarese; Longobucco, San Lucido e Trebisacce nel Cosentino; Bianco, San Lorenzo e San Procopio in provincia di Reggio Calabria. E se Catanzaro è il comune più popoloso in questa tornata elettorale, il più piccolo si trova invece nel Reggino ed è Staiti, con appena 279 abitanti.

I riflettori sono ovviamente puntati sulla situazione del capoluogo di regione, dove si chiude l’era di Sergio Abramo, eletto per la quarta volta alla guida di Palazzo De Nobili nel 2017 a capo di una coalizione di centrodestra e di liste civiche tutte espressione di quell’area politica.

Un mandato in verità piuttosto tribolato, con tensioni interne che sono subito emerse e mai veramente ricomposte, tra rimpasti di Giunta chiesti e avvenuti solo con piccole modifiche all’esecutivo. E poi ci sono stati gli effetti delle inchieste che hanno colpito o anche soltanto lambito il Comune – rimasto peraltro senza la sala consiliare a causa di un crollo che ha costretto a svolgere le riunioni dell’assise al palazzo della Provincia – a partire da Gettonopoli, l’indagine che a dicembre 2019 ha coinvolto la gran parte dei consiglieri sui gettoni di presenza in occasione delle riunioni in commissione e che è ora nella fase dell’udienza preliminare.

La fase attuale, di avvicinamento all’appuntamento con le urne, è caratterizzata da uno scenario che vede già in campo tre candidati a sindaco provenienti dall’area progressista ma con storie molto diversificate: Nicola Fiorita, Valerio Donato (che appena due giorni fa si è dimesso dal Pd) e Aldo Casalinuovo; l’area del civismo moderato vede in campo Antonelo Talerico, mentre nel centrodestra regna ancora l’incertezza.

Salvo eventuali cambiamenti andranno alle urne per il rinnovo degli organi comunali i cittadini di 74 dei 404 centri calabresi. La maggior parte, 70, sono al di sotto dei 15mila abitanti.

Quattordici i Comuni al voto nel Catanzarese: Botricello, Caraffa di Catanzaro, Catanzaro, Centrache, Cerva, Isca sullo Jonio, Maida, Olivadi, Petrizzi, Platania, San Pietro Apostolo, Sersale, Settingiano, Soverato.

Sono ventiquattro quelli in provincia di Cosenza: Acri, Amantea, Belsito, Belvedere Marittimo, Carolei, Carpanzano, Castroregio, Cellara, Fagnano Castello, Longobucco, Lungro, Luzzi, Marzi, Mormanno, Panettieri, Paola, Pietrapaola, Plataci, Praia a Mare, San Lucido, San Sosti, San Vincenzo La Costa, Saracena, Trebisacce

Solo due i centri al voto nell’area crotonese: Cirò e Roccabernarda.

Saranno ventidue i comuni al voto in provincia di Reggio Calabria: Antonimina, Bagnara Calabra, Bianco, Bovalino, Calanna, Campo Calabro, Caraffa del Bianco, Caulonia, Ciminà, Grotteria, Laganadi, Motta San Giovanni, Palmi, Placanica, Portigliola, San Ferdinando, San Lorenzo, San Procopio, Staiti, Terranova Sappo Minulio, Varapodio e Villa San Giovanni.

Nel Vibonese sono dodici i centri chiamati alle urne: Arena, Capistrano, Fabrizia, Filogaso, Francavilla Angitola, Ionadi, Pizzo, San Costantino Calabro, San Nicola da Crissa, Spadola, Stefanaconi e Vazzano.

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fonte gazzetta del sud

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