Sab. Apr 20th, 2024

Appello della Fp Cgil ai vertici di Asp e Gom. «In Pronto soccorso due soli medici. Contratti in scadenza e nessuno si muove»

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«Al Gom, afflitto da molteplici problematiche, obiettivo improcrastinabile è quello di potenziare il Pronto Soccorso; dotarlo di unità adeguate attraverso la stabilizzazione del personale, medico ed infermieristico, precario; riorganizzare con razionalità, concretezza e lungimiranza la Uoc di Medicina d’Accettazione d’Emergenza tenendo ben saldo come unico principio il “diritto alla salute” dei cittadini. Questa è la battaglia che la Fp-Cgil porta avanti ormai da anni e che non intende abbandonare». È quanto si legge in una nota del segretario generale della Fp-Cgil Reggio-Locri Francesco Callea.  

«Ridimensionati i turni del Pronto soccorso»

«Proprio in queste ore – scrive Callea – abbiamo avuto notizia di un ulteriore ridimensionamento del personale medico nei turni di Pronto Soccorso. I medici per turno, a causa della carenza del personale da noi denunciata decine di volte ed in ogni sede possibile, alla quale si sommano ulteriori criticità legate al Covid, tra l’altro ampiamente prevedibili, passeranno da cinque a due. Due medici per fare fronte a tutto, dai codici bianchi (tantissimi) alle emergenze (nelle quali è a rischio la sopravvivenza del paziente), in un Pronto Soccorso che accoglie persone da tutta la provincia. In un tale contesto ci si domanda come si possa anche solo pensare di parlare diritti garantiti e di Servizio Sanitario? Il Pronto Soccorso di Reggio Calabria, in maniera eclatante rispetto agli altri reparti che non se la passano meglio, paga una gestione raffazzonata, contingente, che punta a tappare le falle invece che studiare una soluzione strategica che sia anche definitiva». 

La necessità di stabilizzare il personale

La Cgil spiega di aver segnalato, un mese fa «la possibilità di stabilizzare il personale sanitario prevista dalla Legge di Stabilità 2022» come «l’unica nonché più rapida via perseguibile per garantire la continuità dei servizi sanitari e assistenziali, oltre che un preciso obbligo morale nei confronti di ha dato tanto per la Sanità reggina. Il prossimo 31 marzo – scrivevamo – sarà dichiarata la fine dello Stato d’Emergenza pandemica, questo comporterà il mancato rinnovo del contratto per il personale sanitario assunto per fronteggiarla, un rischio gravissimo che la sanità reggina non può permettersi». «Ed è del 29 dicembre – continua la nota – l’ultima accorata richiesta affinché si affrontasse seriamente e urgentemente la disastrosa situazione del Pronto Soccorso di Reggio Calabria: “alla perdurante, drammatica, carenza di personale medico e di comparto all’UOC Medicina e Chirurgia d’Accettazione ed Emergenza del GOM di Reggio Calabria, si aggiungono le assenze fisiologiche di un normale reparto ed un incremento esponenziale dei Covid positivi. L’appello della Fp Cgil è di salvare con urgenza il Pronto Soccorso di Reggio Calabria e i suoi operatori”».

«Il personale vedrà scadere il contratto il 31 marzo»

Intanto tutto è rimasto immutato e «l’emergenza del Pronto soccorso dura da anni, posto che parlare di “emergenza” per un reparto che si occupa di gestire le emergenze, e che quindi dovrebbe essere super organizzato e pronto a governare ogni situazione, è un paradosso (o almeno lo sarebbe se non fossimo in Calabria). A inizio febbraio la Fp-Cgil di Reggio Calabria ha chiesto ed ottenuto di incontrare i vertici di Gom e Asp di Reggio Calabria per  sollecitare, tra le altre cose, la stabilizzazione del personale sanitario e lo scorrimento delle graduatorie vigenti. In quell’occasione avevamo portato a casa la disponibilità del Gom di Reggio Calabria ad ascoltare le nostre proposte, ma ad oggi nessuna azione è stata adottata, rimpallando la responsabilità al Dipartimento regionale della salute. Nessun riscontro invece è pervenuto dall’Asp. In Asp ove la situazione, se possibile è ancora più critica, ad oggi nelle stanze di Palazzo Tibi si continua ad attendere un segno dal Dipartimento regionale che non arriva mai, portando come unica conseguenza che il personale delle UscainfermieriOsstecnici, biologi che hanno processato migliaia di tamponi, vedranno scadere il proprio contratto il 31 di marzo vedendo risolto un rapporto lavorativo che li ha visti esposti in prima linea, “tenendo su la baracca”, contro una pandemia che, senza di loro, avrebbe lasciato un’eredità molto più pesante sul territorio metropolitano. Mancano 11 giorni alla scadenza di questi contratti, ai quali secondo la Fp Cgil, non si può rinunciare, Asp e Gom hanno l’obbligo morale di fare tutto ciò che è necessario per provvedere alla loro stabilizzazione».

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