Ven. Apr 19th, 2024

La Guardia di finanza, nell’ambito dell’indagine su presunti illeciti nella gestione da parte dell’università “Mediterranea” di Reggio Calabria di concorsi per la copertura di posti di ricercatore che ha portato all’interdizione di rettore, prorettore, quattro docenti e di due impiegati amministrativi, sta anche svolgendo accertamenti su alcuni appalti e sull’utilizzo delle risorse destinate all’ateneo. In particolare, alcuni appalti relativi a lavori di manutenzione dei locali universitari, secondo quanto si è appreso, sarebbero stati assegnati in assenza di specifiche procedure di gara. Nei confronti di alcuni indagati, inoltre, s’ipotizza anche il reato di peculato poiché avrebbero utilizzato per fini privati le autovetture di servizio che gli erano state assegnate. Lo stesso andazzo sarebbe stato seguito anche nell’utilizzo delle carte di credito intestate all’Università e “reiteratamente utilizzate – afferma il Gip nell’ordinanza con cui ha disposto le interdizioni – per pagare spese di natura prettamente personale”. Nel provvedimento si parla, inoltre, di “un’associazione dedita alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica nella direzione e gestione dell’Università Mediterranea e delle sue articolazioni compartimentali”.

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