Sab. Apr 20th, 2024

L’ultimo giorno prima delle vacanze pasquali con una drammatizzazione scenica e cantata a cura del coro dell’Istituto, il “Mazzini” ha portato gli studenti alla riscoperta di quei canti religiosi popolari che fanno parte integrante del patrimonio storico immateriale del territorio della Locride.

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Il mistero pasquale da sempre è stato fonte di ispirazione per musicisti e parolieri, le tradizioni popolari ci hanno consegnato molti brani in dialetto cantati e vissuti nei secoli passati da tanti credenti che con grande semplicità hanno manifestato la loro fede con profonda e sentita partecipazione ai riti del triduo pasquale. Questa eredità culturale preziosa è importante che venga consegnata alle future generazioni, ma i giovani spesso la disconoscono.

Per evitare che questo patrimonio cadesse definitivamente nell’oblio l’Associazione Chorus Inside Calabria ha promosso una raccolta degli antichi canti e il prof. Nicodemo Ferraro – docente della scuola in pensione- ha curato la drammatizzazione dei testi.

Il “Mazzini” sempre attento alla promozione della cultura locale, nell’ambito delle attività di due progetti PON : Musicainsieme(Esperto: prof.ssa Annamaria Pizzati, tutor: prof. Gianfranco Ozzimo) e Teatrando (Esperto: prof.ssa Rita De Fiores, Tutor: prof.ssa Federica Malara) ha organizzato una drammatizzazione che attraverso due voci narranti, alcuni monologhi magistralmente recitati da un’allieva che ha impersonato la Madonna e dei pezzi cantati ha fatto riscoprire agli studenti l’intensità della preghiera popolare e la sapienza di coloro che, assecondandone le caratteristiche e i valori di fede, seppero tradurre la teologia e la spiritualità in versi semplici, ma densi di fede. Sono stati utilizzati anche “A tocca” e “U cararaci” due strumenti in legno, intagliati a mano, che venivano utilizzati il venerdì santo per richiamare i fedeli in Chiesa per l’azione liturgica in assenza del suono delle campane. Quest’attività ha certamente offerto a tutti la possibilità di esplorare la bellezza della fede dei nostri avi, un’occasione per attualizzare quei sentimenti e quelle emozioni attraverso un’attenta rilettura.

Maria Antonietta Reale | redazione@telemia.it

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