Gio. Apr 18th, 2024

L’interesse verso l’edificio della vecchia delegazione municipale di Pellaro da parte dell’ANCADIC è sorto dallo spirito di collaborazione con le Istituzioni per fornire alle stesse, in questo caso Asp e Comune di Reggio Calabria, un supporto al fine di individuare dei locali idonei per la riapertura del Poliambulatorio specialistico dell’ASP di Pellaro, chiuso per gravi carenze igienico sanitari e gravi e pericolose criticità strutturali e impiantistiche.

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A tal fine tra i fabbricati che secondo l’ANCADIC si sarebbero potuti utilizzare si individuava il fabbricato del vecchio municipio di Pellaro e con nota dello scorso mese di marzo indirizzata al Sindaco f.f. della Città Metropolitana, al Sindaco f.f. del Comune di Reggio Calabria, al Comune di Reggio Calabria Settore Grandi Opere, ad alcune articolazioni dell’ASP reggina e ad altri Enti si indicava il suddetto fabbricato previo attività visiva e tecnica e conseguenziali interventi di messa in sicurezza, visto che lo stesso risultava frequentato.

In riscontro a tale richiesta l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria Dipartimento Prevenzione U.O. Igiene e Sanità Pubblica , con nota dello scorso  1 aprile  a firma del Dirigente medico, diretta a mezzo PEC ai destinatari degli uffici interessati dall’ANCADIC e allo scrivente, comunicava l’esito del   sopralluogo durante il quale  i dottori. che lo avevano eseguito da un colloquio con personale del Centro Civico di Pellaro venivano a conoscenza che la struttura che ospitava i locali della ex delegazione comunale è stata chiusa da molto tempo in quanto è stata dichiarata pericolante mediante verifiche tecniche effettuate dagli organi competenti. Ebbene  incuranti del certificato pericolo per la pubblica e privata incolumità la stessa continuava ad essere frequentata, addirittura anche dal personale dell’AVIS provinciale di Reggio Calabria e da un’associazione pellarese visto la  presenza nei locali di un gagliardetto  visibile dall’esterno..

Va fortemente sottolineato che il fabbricato in questione ricade al centro del paese sulla via Nazionale in area frequentatissima e in un ambito territoriale ritenuto ad alto rischio sismico. Davanti al fabbricato c’è la fermata del mezzo pubblico di Linea A.T.A.M  “Azienda Trasporti per l’Area Metropolitana” di Reggio Calabria,  a circa mt 1,50 dalla parete del fabbricato vi sono quattro panchine di cemento due lato Nord e due lato Sud dove solitamente siedono pensionati e ragazzi, nonché persone in attesa del mezzo pubblico. La struttura dell’orologio non esistente da tempo è in stato che determina pericolo alle persone sottostanti che solitamente sostano sulla scalinata sebbene il portone sia chiuso la cui presenza è confermata dalle bottiglie di bibite lasciate sul pianerottolo. Da quanto sopra esposto a nostro avviso appaiono chiare le responsabilità dell’Amministrazione comunale  avendo mantenuto la corrente elettrica e fornito le chiavi agli avventori. E’ necessario accertare se il fabbricano attualmente è in uso privatistico o per uso  pubblico e se all’interno vi siano attrezzature in uso, se l’Amministrazione comunale ha predisposto progetti per la messa in sicurezza dell’edificio pericolante situato al centro del paese.E’ stato altresì segnalato dall’ANCADIC la presenza di copertura in eternit posta su un piccolo manufatto retrosostante il fabbricato de quo adiacente alla scuola Media Don Bosco, per il quale l’ASP ha richiesto all’Ufficio Igiene Ambientale e al Comando di Polizia Municipale l’avvio dell’iter procedurale finalizzato all’individuazione dei proprietari.

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