Ven. Mar 29th, 2024

Il “look” dell’orrore che ha “sconvolto” il corpo docenti del Lucrezia della Valle: da quanto si apprende dal “Fronte della gioventù comunista” di Cosenza, una studentessa ha segnalato di essere stata ripresa dalla vicepreside della scuola per aver indossato un jeans che presentava degli strappi – secondo una moda molto in voga – considerato indignitoso dalla stessa.

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Il professore ha voluto, successivamente, rimediare al “danno” tramite un rattoppamento fatto con dello scotch, utilizzato per coprire gli strappi del jeans.

La scena ha destato parecchio scalpore all’interno della scuola, poichè, ad oggi, sembrerebbe non esistere una regolamentazione nazionale che delinea il modo di vestire che bisogna tenere all’interno degli istituti scolastici. Ciò nonostante bisogna considerare che è abbastanza usuale vedere, all’interno delle scuole, atteggiamenti che mirano ad annerire canotte, capelli colorati, piercing, considerando ciò come “poco decoroso”.Stamattina in una scuola di Cosenza, una ragazza è andata a scuola indossando questi jeans, (dei normalissimi jeans strappati) e la vicepreside ha deciso di coprire gli strappi dei suoi jeans con dei pezzi di scotch, definendoli “poco decorosi” e “inadeguati al contesto scolastico – così scrive “Fronte della Gioventù Comunista” di Cosenza – L’abbigliamento di un* ragazz* non può essere determinato da un presunto “Dress Code” della scuola, che in primis non è riportato in alcun documento legale, e che nega il diritto di ogni persona di esprimere sé stessa anche con il suo modo di vestire. Riteniamo totalmente vergognosi atti di questo genere che, a detta di diversi studenti e studentesse dell’Istituto, già si sarebbero ripetuti svariate volte, e che sono il frutto di ciò che sta diventando oggi la scuola pubblica.La competizione tra i vari istituti, sempre più simili ad aziende che hanno come loro capi i vari dirigenti scolastici, porta ognuno di essi a volere apparire all’esterno come “scuola d’elite” con studenti perfetti, imponendo loro norme assurde come questa. – conclude – Siamo pronti a mobilitarci al fianco degli studenti e delle studentesse affinché non si verifichino più episodi inaccettabili di questo tipo!

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