Ven. Mar 29th, 2024

Da Ministro della Sanità fu il promotore della massiccia campagna vaccinale contro la poliomelite; da segretario del Psi portò il partito su posizioni autonomiste e condivise coi Radicali molte battaglie sui diritti civili. Finanziò librerie, fondò il Giornale di Calabria e lottò contro l’abusivismo edilizio. Erano i tempi in cui le campagne vaccinali le conduceva la politica, la vita di partito si faceva nelle sezioni e non sul web e le “fake news” erano facilmente individuabili perché pubblicate da specifiche riviste scandalistiche.

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Era il tempo della Politica con la “P” maiuscola che vide nel cosentino Giacomo Mancini uno dei principali leader nazionali. Oggi, la sua figura viene raccontata alle giovani generazioni, spiegata a chi, per ragioni anagrafiche, visse solo la parte finale della sua parabola politica e ricordata a chi fu suo coevo.

“Giacomo Mancini. Un avvocato del Sud” è il felicissimo titolo del saggio di Paride Leporace (Luigi Pellegrini editore Cosenza, 2022) che di Mancini fu amico di famiglia, avversario nella corsa a sindaco di Cosenza nei primi anni ’90 e collaboratore nella redazione di “TeleCosenza”. Un ritratto autentico, realizzato non per celebrarne la figura in maniera acritica ma un libro nel quale evidenzia vizi e virtù di un leader di quelli che la Calabria, forse, non ha mai avuto. E soprattutto racconta una parte importante del ‘900 e l’inizio del nuovo millennio, con Mancini che anche nella terza età si rivelò sindaco capace e lungimirante, dopo una condotta di vita spesa in coerenza coi principi del garantismo, del meridionalismo, del progresso e della giustizia sociale.

Paride Leporace presenterà il suo libro su Mancini mercoledì 25 maggio alle ore 18 nello spazio culturale “MAG. La ladra di libri” di Siderno.

Dialogheranno con lui il Senatore della XIV legislatura Franco Crinò e il giornalista Gianluca Albanese.

Nella stessa giornata, alle 11, al palazzo della cultura di Locri, Leporace incontrerà gli studenti nell’ambito della manifestazione “Locri ricorda” concentrandosi sulle figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ai quali dedica due capitoli del suo saggio “Toghe rosso sangue” in cui compie i ritratti dei magistrati uccisi in Italia.

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