Ven. Mar 29th, 2024

Il book box “La pioggia di Londra- Locride 20” ha fatto tappa nella Capitale per essere presentato in diretta nazionale a Radio Italia nel programma condotto dal noto speaker Maurizio Guccini che racconta a suon di rock ed emozioni il clima dei mitici anni 60. Non poteva che essere questo il contesto più adatto per presentare l’opera del Mazzini (realizzata presso la Fondazione Woods) all’intera nazione grazie alle parole dell’artista Bruno Panuzzo, che ne ha seguito da vicino e con estrema cura tutte le fasi di realizzazione, contribuendo in modo indiscutibile al successo della stessa.

Continua dopo la pubblicità...


Calura
StoriaDiUnaCapinera
Testata
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

La puntata è stata sapientemente condotta da Guccini che, tra un successo discografico e un altro, ha dato la possibilità a Panuzzo di presentare i tanti contenuti inediti e le tematiche de “La Pioggia di Londra” e del documentario “Locride 2.0”, nonché il brano omonimo che fa da soundtrack all’opera e che è stato masterizzato proprio nei leggendari studi di Abbey Road a Londra, gli stessi che hanno ospitato i Beatles.

Non poteva mancare il commento di Luigi Luppola, presidente del fanclub ufficiale italiano dei Beatles, che sui suoi canali social ha affermato: “Un incontro tra amici a Radio Italia anni 60. Il programma è andato

benissimo grazie all’esperienza, più che collaudata, di Maurizio Guccini e alla brillante esposizione di Bruno

Panuzzo riguardante il suo libro “La Pioggia di Londra”. Un’ opera che consiglio, in quanto è uno spaccato

degli anni 60 con interviste ad artisti che hanno segnato quel decennio come Maurizio Vandelli, Shel

Shapiro e tanti altri. Il tema principale è l’influenza che hanno avuto i Beatles sul panorama musicale

internazionale e, in particolare, su quello italiano”.

Anche Panuzzo ha commentato a caldo l’esperienza: “Una soddisfazione di quelle grandi per il sottoscritto. Presentare l’opera in un contesto simile, ove sono passati artisti del calibro di Biagio Antonacci, Michele Zarrillo, Roby Facchinetti, Max Pezzali, Giusy Ferreri, Rocco Hunt e moltissimi altri, diviene davvero incredibile! Abbiamo parlato di musica, cultura ed opportunità future, ma abbiamo parlato della bellezza e del valore della Locride (una Locride 2.0 appunto) che attraverso il lavoro dei ragazzi dei Licei “G. Mazzini” di Locri e la Fondazione “Woods” ha raccontato su un “palcoscenico” di rilievo una bella e concreta storia. Ringrazio Maurizio Guccini per la grande opportunità; Luigi Luppola e Luca Isaja per il prezioso supporto”.

Maria Antonietta Reale | redazione@telemia.it

Print Friendly, PDF & Email