Ven. Apr 26th, 2024

La situazione della provincia di Vibo Valentia è esplosiva per il livello di infiltrazione e condizionamento che la ‘ndrangheta opera in tante amministrazioni comunali e pubbliche, con buona pace delle istituzioni preposte a controllare in via preventiva il rispetto della legalità amministrativa, con il clan Mancuso che è nuovamente tornato alla ribalta delle cronache criminali dopo l’operazione Rinascita-Scott promossa a dicembre del 2019 dalla DDA di Catanzaro guidata da Gratteri. Però l’ordine è non scriverne!”. E’ quanto denuncia in un nuovo post pubblicato sulla sua pagina facebook il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra.

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Le situazioni “imbarazzanti” di Mangialavori e il silenzio dei media

Proprio tre giorni fa sempre sui social, Morra scriveva di situazioni “imbarazzanti” che coinvolgevano il senatore vibonese Giuseppe Mangialavori, coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria (LEGGI QUI). “Ora, se si scrivono falsità, com’è giusto che sia, si rischia di essere querelati per aver diffamato l’onorabilità della persona oggetto delle dichiarazioni mendaci, ma, così come avvenuto nel 2021 allorquando iniziai, insieme ai colleghi del M5S, a segnalare opacità in alcune scelte passate del senatore Mangialavori, ad oggi – si legge nel post pubblicato nella mattinata di oggi da Morra – non mi risulta essere stato oggetto di querela da parte del coordinatore regionale del partito di Berlusconi. Mi aspettavo che sia l’informazione calabrese, sia quella nazionale, riprendessero i fatti da me rappresentati, chiedendo chiarezza al senatore Mangialavori, ed invece soprattutto la seconda è risultata assolutamente miope e distratta. Eppure si tratta del coordinatore regionale della Calabria di un partito che alle ultime elezioni regionali ha ottenuto percentuali di rilievo nazionale, data la crisi di consenso che ha investito da più tempo Forza Italia. E le ipotesi che sono adombrate sono assai tetre, a meno che la promiscuità con ambienti ‘ndranghetistici oggi sia considerata pienamente accettabile dai commentatori della politica, non solo calabrese”.

L’attacco all’informazione controllata dal potere

Morra evidenzia che “nessun giornale nazionale, nessun network televisivo ha inteso riprendere tale notizia, anche e forse perché a scrivere è stato il Presidente della Commissione Antimafia, considerato da tanti un legno storto poiché si permette di criticare le istituzioni! Vero è che quel giorno ci sono state vicende politico-parlamentari importanti con le dimissioni di Draghi, ma è altrettanto vero che un tempo in questo paese si gridava ‘fuori la mafia dallo Stato’, memori del sacrificio che era stato chiesto a servitori dello Stato forse abbandonati, se non venduti a poteri criminali e certamente non democratici. Purtroppo è l’informazione, volutamente parziale e strabica perché controllata dal potere – troppo spesso colluso e criminale -, ad essere in difetto rispetto ai suoi doveri”.

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