Ven. Mar 29th, 2024

Il Consiglio regionale ha completato l’ordine dei lavori con l’elezione dei tre componenti dell’Assemblea legislativa, uno dei quali in rappresentanza della minoranza, per la Consulta regionale della cooperazione. Sono stati eletti, con 14 preferenze, i consiglieri Giuseppe Neri (FdI) e Salvatore Cirillo (Coraggio Italia) per la maggioranza, e Davide Tavernise (M5S) per la minoranza, che ha riportato 5 voti. Un voto ciascuno è andato a Giuseppe Gelardi (Lega) e ad Antonio Montuoro (FdI). Rinviate, su richiesta del consigliere Giacomo Crinò (Cdl), la designazione di un componente nella sezione regionale di controllo della Corte dei Conti e la nomina di dieci rappresentanti nell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere.

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Approvate a maggioranza le norme in materia di servizio idrico integrato, le “Modifiche alla legge regionale 12 ottobre 2016 n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione), la mozione del consigliere Ernesto Alecci (Pd) sull’adagio delle salme di fede musulmana che impegna la Giunta regionale ad intervenire con il Dipartimento Tutela della salute per l’emanazione di un atto di indirizzo per la messa a disposizione negli ospedali calabresi delle strutture per il lavaggio delle salme, così come imposto dalla religione islamica. Approvata, infine, la mozione del consigliere Salvatore Cirillo (Coraggio Italia) a sostegno del Sistema creditizio cooperativo calabrese.

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Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la proposta di legge recante “Disposizioni straordinarie per assicurare i livelli essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale”. “Un provvedimento normativo – ha detto la relatrice del provvedimento, Pasqualina Straface, di Forza Italia – che contiene due interventi differenti. II primo, di carattere strutturale, finalizzato ad incrementare la dotazione di risorse professionali del sistema sanitario regionale, in modo stabile e con effetti permanenti e di lungo periodo. Il secondo, di carattere contingente. per assicurare nel breve periodo risorse professionali aggiuntive da impiegare in modo flessibile per garantire il mantenimento dei livelli e servizi essenziali, in attesa, naturalmente, degli interventi generati dalle misure di carattere strutturale”. “Un provvedimento che non può passare inosservato – ha commentato Davide Tavernise, del Movimento 5 Stelle – e che avevamo richiesto a gran voce al Commissario ad acta della sanità Occhiuto. Non sarà la soluzione immediata, ma sarà comunque una soluzione. Invitiamo la maggioranza ad individuare ogni possibile soluzione, ma dando anche un segnale all’opposizione”. Approccio normativo sbagliato a parere della consigliere Amalia Bruni (Misto). “Mi sarei aspettata un decreto del Commissario, considerando che sotto forma di legge regionale c’è il rischio che questo provvedimento venga impugnato e non possa andare avanti”. Ferdinando Laghi, della Lista De Magistris, ha auspicato “un dibattito allargato sulla sanità in considerazione della desertificazione in atto delle strutture, che dipende dalla carenza di personale cancellato dai tagli che si trascinano da 12 anni attraverso politiche dissennate provocate dal Piano di rientro e che non non sono servite a ridurre il debito, ma hanno soltanto peggiorato la sanità erogata ai calabresi”. Per Domenico Bevacqua, capogruppo Pd, “la maggioranza propone i soliti tentativi ma non una visione organica risolutiva dell’emergenza”.

Giornaledicalabria.it

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