Ven. Apr 19th, 2024

Non è una novità quella che i cittadini reggini siano tra quelli che sono costretti a pagare una delle tariffe rifiuti più elevata. Così come non è una novità che il servizio non funziona bene per varie ragioni. Ma il nuovo rapporto di CittadinanzAttiva cristallizza ulteriormente questo dato di fatto. Nel report sulle tariffe che ha passato in rassegna le regioni e le città italiane Reggio è al nono posto (i cittadini pagano 443 euro) preceduta da Catania, Genova, Brindisi, Pisa, Messina Salerno, Napoli e Benevento.
Reggio è la città più tartassata della Calabria ed è quella che spinge la media in alto rispetto a quanto
pagano i cittadini residenti nella regione per il servizio di raccolta differenziata che è pari a 348 euro.
Il quadro che emerge dalla annuale rilevazione dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanza Attiva
è ovviamente opaco per la città dello Stretto che ha confermato la tariffa anche nel 2021 (anno per il
quale si riferisce lo studio) e che quindi rimane stabile ma sempre in cima a questa classifica che non
è certamente edificante.
La circostanza che la tariffa sugli rsu non è stata aumentata non è da accogliere positivamente dal
momento che i tetti sono al massimo e non possono più subire variazioni (si sperava anzi in una
diminuzione che non c’è stata) mentre al contrario Cosenza è la città che ha registrato un aumento
record della tariffa con oltre 40% su base annua. L’indagine di “CittadinanzAttiva” si è concentrata sui
costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia prende come
riferimento nel 2022 una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri
quadri. L’indagine è stata realizzata nell’ambito del progetto “Re-USER: usa meglio, consuma meno”,
finanziato dal Ministero dello sviluppo economico.
Una famiglia reggina tipo secondo Cittadinanza Attiva molto di più sia rispetto alla media della
Calabria dove si è registrato un aumento rispetto alla precedente rilevazione di oltre 7 punti
percentuali e la città è tra quelle che pagano di più a livello nazionale (dove ci sono molti centri del
mezzogiorno).
A fronte di una imposta molto elevata persiste ancora il problema della bassa riscossione del tributo.
Tassa alta per via del piano di riequilibrio ma servizio che zoppica da anni. Nonostante ciò, però, i
cittadini devono pagare le tariffe alle stelle che Palazzo San Giorgio ha lasciato invariate. Secondo gli
uffici finanziari rispetto alle 85mila utenze che sono state registrate nei servizi della società Hermes
soltanto il 49% di queste è in regola con i pagamenti. In un documento dello scorso anno
dell’amministrazione comunale si leggeva che: «L’attività di recupero evasione relativa alla Tassa
Rifiuti prevede la realizzazione di un gettito per il 2021 pari a 8.800.000,00 euro, previsione effettuata
sulla base della programmazione di recupero evasione comunicata dalla società Hermes. In questo
caso le previsioni proposte dalla società in house tengono in debito anche le differenze tra i soggetti
censiti e la popolazione residente. A garanzie di tali entrate è stato iscritto nella parte spesa del
bilancio 2021 il fondo crediti di dubbia esigibilità, calcolato con le modalità previste dal principio
contabile di riferimento».

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fonte GdS

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