Ven. Apr 19th, 2024

Una festa patronale all’insegna della tradizione autentica e con l’arrivo del nuovo parroco. Così Sant’Ilario dello Ionio, dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, ha festeggiato Sant’Ilarione Abate, patrono della cittadina ionica, con entusiasmo rinnovato e il coinvolgimento di tutta la cittadinanza.

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E proprio la ricorrenza della festa in onore del Santo protettore ha visto l’insediamento ufficiale del nuovo parroco, Don Lorenzo Santoro, che ha officiato la sua prima messa del luogo, nella parrocchia di Sant’Ilario centro, domenica scorsa, dopo che Monsignor Francesco Oliva, Vescovo di Locri-Gerace, ha conferito il mandato pastorale a lui e al diacono, Don Michele Trichilo, nella messa solenne del sabato.

Don Lorenzo Santoro, originario di Monasterace, arriva a Sant’Ilario proveniente dalla parrocchia di Gioiosa Marina, e in occasione della festa patronale ha iniziato il suo cammino al fianco della Comunità santilariese, con la collaborazione del diacono Don Michele Trichilo.

Tre giorni dedicati alle celebrazioni religiose e ai festeggiamenti di piazza, con il momento più importante e suggestivo nella ritrovata processione per le vie del paese.

Musica popolare, giochi per i bambini, tornei di briscola e le immancabili zeppole hanno dato alla festa il sapore delle belle cose antiche e dei ricordi. La mostra collettiva, “C’era una volta Sant’Ilario”, a cura di Filippo Mollica, Enzo  D’Agostino, Giuseppe Palmisani e Antonio Longo, attraverso scatti amatoriali e professionali della festa patronale dagli anni Quaranta agli anni Duemila, nell’atrio del Palazzo comunale e nella proiezione in piazza, ha offerto alla mente e al cuore dei santilariesi un prezioso archivio della memoria, aperto al contributo di tutti. Il ritmo di tamburelli e organetti, a cura di Nadia Caruso e i suoi ragazzi, ha animato la serata di apertura il venerdì, sabato si è esibito il gruppo folkloristico “A funtanedda”, mentre si sono conclusi i festeggiamenti domenica sera con la band pop-rock Dejàvu e i fuochi. (Photo Renato Mollica)

Un grande sforzo organizzativo quello del Comitato festa, composto da Marisa Capogreco in qualità di Presidente, Giuseppe Belcastro, Mariella Capogreco, Luciana Speziali, Rosella Spanò, Mariella Landro, Anna Maria Palmisani, Lucia Palmisani, Rocco Romeo, che ha incontrato la vicinanza e la collaborazione della cittadinanza.  

«Abbiamo iniziato l’organizzazione consapevoli che non sarebbe stato facile, dopo due anni di pandemia e di problematiche ad essa legate, ma ci siamo subito ricreduti nel vedere l’entusiasmo dei nostri concittadini, che ci incoraggiavano e ci offrivano sostegno e collaborazione. È stato un lavoro corale, di cuore e passione, in cui tutti noi del Comitato ci siamo sentiti uniti e concordi, spinti in particolare dall’inesauribile energia e dedizione di Rosita Fera, anima e motore del gruppo – dicono i componenti del Comitato –. Lavorando in sinergia, abbiamo cercato di coniugare al meglio i vari aspetti della festa, da quello religioso, il più importante, a quello del divertimento e della condivisione, significativo per l’armonia che crea tra le persone. Questi preziosi appuntamenti culturali rinsaldano il legame con i nostri avi e ci permettono di tramandare ai posteri la radice essenziale di una comunità umile e fortemente legata a questo territorio e alle sue tradizioni. Vogliamo per questo ringraziare tutti quanti e, in particolare, Don Lorenzo Santoro e Don Michele Trichilo per la cura e l’attenzione con cui hanno dato vita alla parte più importante della festa, il coro che ha reso ancora più solenne la Santa Messa, i portatori del Santo, che ci hanno regalato grandi emozioni con la processione, l’amministrazione comunale, i dipendenti comunali, il  Comando Carabinieri di Sant’Ilario, la Polizia locale, il servizio dell’ambulanza Associazione “Sacro Cuore”, l’ingegnere Filippo Mollica e tutti quelli che hanno collaborato con lui per allestire la mostra fotografica, e quanti hanno a vario titolo collaborato alla buona riuscita della festa. Grazie ai volontari, che hanno collaborato all’organizzazione del Torneo di Briscola e alla serata della “zzippulata”, gli animatori che si sono dedicati ai giochi di piazza, e tutti coloro che si sono adoperati per la vendita dei biglietti della riffa, e i ragazzi che hanno coordinato l’arrivo dei vari artisti».

«Gli ultimi due anni sono stati molto difficili, la pandemia con il suo carico di sofferenze ha anche imposto restrizioni notevoli alla partecipazione collettiva. Ma, finalmente, abbiamo potuto riprenderci le nostre tradizioni più belle e sentite, festeggiare con i riti tradizionali e popolari il nostro Sant’Ilarione, in particolare con la suggestiva processione per le vie del paese, dove ritroviamo le radici della nostra comunità – dice il Sindaco, Giuseppe Monteleone – Di questo dobbiamo ringraziare, in primis, il Comitato festa che ha lavorato alacremente per un ritorno alla grande della Festa patronale, e ai cittadini che hanno dato il loro prezioso sostegno e l’apporto organizzativo. Il nostro patrono ha ritrovato la sua gente e noi abbiamo ritrovato ciò che lui rappresenta per la nostra comunità non solo a livello simbolico o religioso. Dopo due anni torniamo a mostrarci a lui e torniamo a mostrare a lui il nostro e il suo paese, una collettività che non ha mai mollato, che ha rafforzato, nel momento più difficile della sua storia contemporanea, il suo impegno solidale verso l’altro. E su questa strada vogliamo continuare, uniti e solidali, in un cammino fatto di condivisone e accoglienza».

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