Mar. Apr 23rd, 2024

Tre giovani di origine albanese arrestati per violenza sessuale ai danni di una 23enne. Abusi che sono avvenuti nella notte tra 2 e 3 maggio scorso in un motel in zona Saronno dopo che la ragazza aveva conosciuto uno dei tre in un locale in zona corso Como a Milano. Proprio nel locale milanese la vittima aveva concordato una prestazione sessuale con il coetaneo, ma invece di dirigersi in un hotel poco distante l’ha portata fuori città. Da rapporto consenziente la serata si è trasformata in violenza sessuale di gruppo a cui avrebbero partecipato oltre al 23enne anche il fratello e il cugino.

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Gli abusi si sono protratti a lungo

A denunciare l’accaduto, secondo l’Adnkronos, la stessa vittima, la quale ha raccontato ai carabinieri gli abusi che si sono protratti a lungo. Per un’ora la giovane ha tentato di tenere a bada l’aggressività del 23enne che “festeggiava” la scarcerazione e che sosteneva che il padre li stesse controllando con una telecamera, poi alla porta hanno bussato anche gli altri due giovani ossia il fratello e il cugino. A interrompere le violenze ci hanno pensato i carabinieri, che hanno identificato il 23enne (con alle spalle una condanna per violenze contro l’ex fidanzata), racconta la vittima, ma quando i militari (ignari della violenza in corso) si sono allontanati gli abusi si sono intensificati e le richieste sono diventate sempre più spinte.

Spregiudicatezza notevole

Abusi, immortalati dal gruppo anche con delle foto, proseguiti fino alle 14 del giorno successivo, quando i tre si sono allontanati dalla stanza mentre la vittima fingeva di dormire. Un racconto confermato dalle analisi svolte nella stanza del motel, attraverso il sistema di videosorveglianza e con le celle telefoniche. Per il gip di Milano Alessandra di Fazio, “al di là della storia criminale” dei tre “le modalità di commissione dei fatti denotano una spregiudicatezza notevole e un’assenza assoluta di autocontrollo, accresciuta anche dall’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti”.

L’indole violenta, il disprezzo e l’indifferenza per la vittima

Tra l’altro, “desta particolare allarme sociale che i fatti per i quali si procede siano stati commessi in occasione della scarcerazione di X.A., il quale voleva festeggiare la sua liberazione e nonostante i controlli effettuati dai carabinieri della compagnia di Corsico nella stanza in cui si è consumata la violenza sessuale, circostanze entrambe che depongono per un’insofferenza e noncuranza al rispetto dei precetti penali”. Oltre all’”indole violenta”, il gip sottolinea “il disprezzo, oltre all’indifferenza mostrata nei confronti della vittima” e ritiene il carcere l’unica misura possibile.

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