Mer. Apr 24th, 2024

Appena un paio di anni, tanto è durato l’aggettivo “interateneo” che caratterizzava il corso di laurea in Medicina e Tecnologie digitali attivato all’Unical di Cosenza frutto di un’intesa con l’Università Magna Græcia di Catanzaro. L’idea iniziale era quella di svolgere i primi tre anni a Cosenza, le annualità successive nel capoluogo di regione, rispettivamente con docenti per la parte informatica forniti dall’Unical e per quella medica dall’Umg; con attività formative da svolgere presso l’Asp di Cosenza e l’ospedale “Annunziata” della città bruzia.
La cancellazione di quell’aggettivo, con il via libera da parte del Comitato degli atenei calabresi (Coruc), è stata sancita nella seduta del 22 dicembre quando i rettori hanno autorizzato l’organizzazione in autonomia di quel corso di laurea e dato disco verde all’avvio di Infermieristica sempre all’Unical (oltre ad altri corsi all’Umg). Una scelta che ha registrato l’astensione da parte del rettore dell’Umg, Giovambattista De Sarro (eletto in quella seduta a capo del Coruc), che in passato aveva bollato l’operazione come «un inutile doppione». Evidentemente, però, in riva al Crati la pensavano in maniera diversa e, anzi, sono andati avanti senza curarsi troppo di commenti e proteste in arrivo da Catanzaro. Anche il governatore Roberto Occhiuto, del resto, aveva sostenuto nei mesi passati che la Calabria avrebbe potuto benissimo avere due facoltà di Medicina, aprendo di fatto le porte a tale possibilità.
Di fatto, quello avvenuto il 22 dicembre è stato lo sdoganamento ufficiale della seconda facoltà di Medicina. Una prospettiva che ha fatto insorgere la politica catanzarese.

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