Mer. Apr 24th, 2024

L’uomo della Grande distribuzione in Calabria, proprietario del Gruppo Az, sta facendo grande anche il «suo» Catanzaro Calcio. Floriano Noto, ingegnere, 64 anni, è uno dei gigante dell’economia meridionale. E, mentre le grandi holding americane si sono impossessati di molti gran club italiani di A e B, con obiettivo il profitto, il calabrese Floriano Noto ha messo mano al portafogli per acquistare una società che in passato ha navigato in brutte acque non solo economiche, avendo subito l’onta della retrocessione dalla B alla C e un’inchiesta sportiva dalla quale è uscito indenne.

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Salto in serie B

Quest’anno, per il Catanzaro capolista del girone C della serie C, potrebbe essere l’anno buono per fare il salto in serie B. I numeri sino a questo momento dicono che i giallorossi di mister Vincenzo Vivarini, sono la squadra dei record: mercoledì battendo il Giugliano per 3-0 hanno ottenuto la 14esima vittoria in campionato(solo due i pareggi e nessuna sconfitta), facendo meglio addirittura del Napoli di Spalletti (13 vittorie e 2 pareggi in Serie A). Floriano Noto ha voluto legare la sua storia d’imprenditore di successo alle sorti calcistiche del Catanzaro, diventata ormai la sua città, essendo lui nato ad Albi, un piccolo comune di 1000 anime, distante 20 chilometri dal capoluogo. La passione per il calcio e, soprattutto il miraggio di poter un giorno diventare proprietario della sua squadra del cuore, si è avverato nel 2017. Un anno importante per la famiglia Noto che proprio in quei mesi legava le sue attività commerciali ai più grandi gruppi del settore: Auchan, Sidis, sino ad arrivare a costituire la Coop Alleanza, insieme al gruppo Coop. Una storia quella dei Noto, nata 40anni fa quando, a Catanzaro, nacque il primo supermercato Az, grazie all’intuito del commendatore Leonetto, padre di Floriano.

Prima del girone

La solidità economica del suo impero – 250 milioni di fatturato annui – 39 punti vendita di cui 28 diretti e 11 in franchising – ha certamente dato respiro e garanzie alla società che con gli acquisti estivi di Iannello (un passato in A con il Sassuolo, Ghion un mediano di proprietà del Sassuolo di cui si parla benissimo e Jari Vandeputte, stanno facendo grande il Catanzaro. La squadra prima in classifica tiene a distanza di sei punti il Crotone e a 9 il Pescara. La formazione di Viviani è una macchina da gol: 45 fatti e solo 6 subiti. Al di là delle competenze calcistiche il cavaliere Noto ha messo il suo marchio di fabbrica dentro la struttura societaria, rimettendo in ordini bilanci e riportando in gran numero la gente sugli spalti – il Ceravolo è quasi sempre pieno – riportando l’entusiasmo in città che non si vedeva dai tempi di Nicola Ceravolo, il mitico presidente che portò in A le “aquile”. Erano i tempi di Palanca, Mauro e Ranieri. Florindo Noto è un imprenditore che per la Calabria ha fatto tantissimo. Nel 2004 è stato insignito del premio “Calabrese illustre nel mondo”, e un anno dopo proprio per le attenzioni che ha dimostrato verso questa terra gli è stata conferita la medaglia d’oro “Calabria 2005. Il suo passato, lontano dalle dinamiche sportive, parla di lui come un imprenditore che ha scalato e raggiunto traguardi straordinari anche in Confindustria.

Imprenditoria e solidarietà
È stato infatti presidente dell’Associazione industriali di Catanzaro(‘99) e membro elettivo della giunta nazionale di Confindustria Roma e membro del “Comitato Mezzogiorno”. Il suo nome è legato anche al mondo accademico. Nel 2004 è nominato componente del Consiglio di indirizzo e programmazione della ricerca scientifica del dipartimento Scienze giuridiche dell’Università della Calabria. Ed anche alla solidarietà. Per fronteggiare l’emergenza Covid la società che fa capo a Noto, l’Az, ha stanziato 200 mila euro da devolvere agli ospedali calabresi. Oggi, però, il suo nome è strettamente connesso alle gesta del Catanzaro Calcio. Che vuole a tutti i costi portare in serie A. Le premesse ci sono, così come sembrano concretizzarsi anche le aspirazione della società del presidente Noto. Un grande stadio, tutto nuovo che possa essere l’orgoglio anche della città. Le difficoltà affinché questo progetto possa avverarsi sono tante. Ma sono legate anche al salto di categoria del Catanzaro. Il vecchio “Ceravolo” non è a norma per disputare le gare di B. Bisognerebbe mettere mano a una ristrutturazione complessiva. Un motivo in più per pensare a immaginare a una nuova struttura. La caparbietà di Floriano Noto è un’arma in più per veder realizzato il sogno. Carlo Macrì

FONTE CORRIERE DELLA SERA

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