Gio. Mar 28th, 2024

Bliz dei carabinieri del Comando provinciale di Agrigento e del Ros di Palermo, che all’alba hanno eseguito 10 misure cautelari e 20 perquisizioni su richiesta della Dda. ” Condor” il nome dell’operazione ,Obiettivo dell’organizzazione mafiosa attiva in provincia di Agrigento era il controllo delle attività economiche, in particolare nel settore degli apparecchi da gioco e delle mediazioni per la vendita dell’uva (le “sensalie”).

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Negli atti dell’inchiesta viene documentata l’interferenza esercitata da Cosa Nostra nel settore economico delle transazioni per la vendita di uva e la progressiva ingerenza della stidda. In tale ambito – riferiscono gli investigatori secondo quanto riporta l’Agi – sono emersi i rapporti del vertice della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro con la ‘ndrina calabrese dei Barbaro di Platì e il controllo di una grossa parte del settore imprenditoriale delle slot machine e degli apparecchi da gioco installati nei locali commerciali.

L’operazione “Condor” di oggi,scaturisce dalle convergenze investigative del blitz «Xydi» del 2 febbraio del 2021. Allora, il Ros, strinse il cerchio sull’ultima rete di fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro ed eseguì 23 fermi di indiziato di delitto emessi dalla Dda.

Fra gli arrestati di allora anche due poliziotti e la penalista, mancata collaboratrice di giustizia, Angela Porcello, che avrebbe trasformato il suo studio legale di Canicattì nel quartier generale del mandamento di Cosa Nostra, veicolando all’esterno i messaggi del boss Giuseppe Falsone.

E Uno degli indagati avrebbe tentato di espandere la propria influenza al di là del territorio palmese, a Favara ed al Villaggio Mosè di Agrigento; un altro, posto al vertice della famiglia di Palma di Montechiaro, avrebbe esercitato il ruolo di “garante” a favore di un esponente della stidda, davanti all’allora reggente del mandamento di Canicattì

Redazione@telemia.it

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