Sab. Apr 20th, 2024

Con la sua solita franchezza e onestà intellettuale il magistrato che tutto il mondo invidia all’Italia, ossia il dottor Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, ha espresso il proprio saggio ed illuminante parere su molti aspetti del sistema giudiziario italiano, che potrebbe essere reso efficiente al massimo attraverso l’adozione di alcune misure come il ritorno al pensionamento all’età di 75 anni dei magistrati, la informatizzazione dei processi e dei procedimenti, la stabilizzazione e il rafforzamento degli organici, l’accorpamento e/o la soppressione dei piccoli tribunali, l’efficientamento degli uffici e delle figure operanti nel mondo della Giustizia Italiana. Alla domanda del conduttore, Corrado Formigli, se la soluzione per ridurre il carico di processi sul sistema giudiziario può essere la depenalizzazione delle cosiddette droghe leggere, il dottore Gratteri ha espresso che le droghe creano sempre dipendenza e che non vanno assolutamente legalizzate. ‘Vada a chiedere agli ospiti di comunità terapeutiche ” – ha espresso il procuratore capo di Catanzaro rivolgendosi al conduttore, se la marijuana o l’ hashish, non creano dipendenza e non producono danni al cervello e altro. Quindi, no alla vendita libera di droga che andrebbe a devastare ancor più una società quasi irreversibilmente malata. Un parere incontestabile visto che il giudice Gratteri, della lotta alla droga, si occupa, in modo incisivo, concreto e brillante, da una vita.

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