Gio. Mar 28th, 2024

Gira e rigira, quando qualcuno (mi riferisco a Nicola Fiorita, il quale stento a riconoscere, persino sul piano umano!), è messo difronte le sue catastrofiche inefficienze -per altro estendibili e compartecipate, da gran parte di un organo collegiale, come sarebbe l’attuale Giunta Comunale di Catanzaro- e sempre questo qualcuno (ovvero il succitato Nicola, non di Bari, ma Fiorita di Catanzaro), tace, oppure telegraficamente ti liquida con messaggini insolenti, a me che lo ‘pratico’ o che l’ho ‘praticato’ in gioventu, dimostra non che lui sia magnanimo, bensì in atroce, enorme, sesquipedale difficoltà. Difatti e non mi sbaglio -conosco, non il mio coniglio (è un animaletto simpatico anziché no, quindi terminologia men che mai irriverente), bensì il mio pollo (così recita un detto, ragion per cui, non si fraintendano le mie parole in luogo ad offese che non ho proferito)- perciò mi è nota l'attidune comportamentale di Nicola, in virtù dell'assiduitadi un tempo che fu: il Sindaco, quando non sa che dire e non sa che fare, tende a ‘cloroformizzare’ qualsiasi reazione sua e del ‘cerchietto magico’ attorno a lui.
Intendiamoci, ho utilizzato il termine ‘cerchietto’, non perché voglio sminuire o insolentire il ‘paracaravanserraglio’ che gli si stringe attorno -poi, chi vuol farsi opinione differente lo faccia pure, ma non si addebiti a me, parole non dette: chiaro?- anche se io non sono estimatore affatto del medesimo, benché posso facilmente riconoscere quanto possa essere -per qualcuno, seppur sempre più pochi!- allegro e divertente, come i cerchietti in testa a Raffaella Carrà, piuttosto che a Donatella Rettore, ovviamente non Monteverde, la quale è una valente e stimata docente (la cui eccelsa caratura accademica, a me nota da almeno quarant’anni, sarebbe credibilmente invidiata dagli atenei della Sorbona a Parigi, se non di CaFoscari a Venezia, oppure l'Alma Mater a Bologna). Già di per sé suddetta monumentale 'Fronte', non popolare come aspirerebbero i 'bravi sinistrorsi extraparlamentari quali loro sono in maggioranza, nella Giunta Comunale (che inneggiano Marx e Lenin), bensì 'della Cultura' -mi viene in mente Don Camillo che così si rivolgeva a Peppone, nel mentre il Sindaco Comunista di Brescello, riusciva a superare gli esami, ma di quinta elementare, però sempre esami erano- dicevo questa monumentale iper acculturata, ben sapendo io le insicurezze caratteriali del Sindaco pro tempore, fa sì come ciò, mattano il povero Nicolino a dura prova, cioè lo fa -probabilmente?- sentire a disagio o in difficoltà, poiché non riesce ad essere all'altezza della sua Assessore/a. Questo, per chiarirci, sarebbe uno dai tanti aspetti che svolazzano nelle 'stanze nobili' del Palazzo Municipale Catanzarese e mi si creda, sono aspetti seri, dubbi amletici, imbarazzi reali, drammi esistenziali, che però non si risolvono da parte di chi li ha, facendosi eleggere Sindaco di una Città Capoluogo di Regione e poi non amministrarla, in quanto pur sapendo lui che non è cosa sua, qualcosa (o qualcuno/a?) lo induce a non mollar la presa, pur vedendo la cara e vecchia Catanzaro, andare -anministrativamente e politicamente parlando- nemmeno a ramengo, bensì come si direbbe parafrasando uno slang volgare, 'a signore dedite al passeggio, in attesa di passaggi' (ovviamente ben pagati!). Il Sindaco, è quel che è -(presunta?)anima candida- quindi in fondo in fondo, io per primo, in virtù di ricordi lontani -soprattutto di suo padre che rispetto a lui, politicamente e non solo, era tutt'altta cosa, ovviamente e sinceramente, in meglio (e a questo punto, come Sindaco chiunque sarebbe migliore!)- perciò l'attuale 'primo cittadino catanzarese incarna l'uguale e contrario del bossiano 'celodurismo', ovvero cede il posto in luogo a 'celomollismo' (intendiamoci, parliamo di neologismi!), quindi il tutto impatta -e negativamente!- nell'Amministrazione. E già, è lui che la rappresenta, questa variopinta e variegata Giunta -che si regge su maggioranza variabile a seconda del caso o dei giorni- perciò il lecito sospetto che mi assale sin dall'alba, è quello di aver difronte uno da me conosciuto bene, cioè il povero e tapino Fiorita (il quale, comunque, è responsabile ufficiale delle inadempienze della sua collegiale getione), quindi sempre costui mi appare sul chi va là, ovvero quasi pronto a dire e a fare qualcosa, ma non le può entrambe esternare codeste sue pulsioni (o quanto avrebbe in animo), per manifesta -ancorchemisteriosa- remora, non so da chi indotta o chi la indurrebbe, a lui medesimo.
Insomma, mamma mia, abbiamo ben capito il dramma nel dramma? Non solo quello di un uomo che si trova -con le apparenti e al contempo evidenti inefficienze- proprio in un posto e nell’incarico che ricopre, avendo, per di più, la stessa attendibilità culinaria quanto un ‘broccolo a merenda’ (riporto un adagio, non si pensi che dia dell’ortaggio o formuli un oltraggio al Sindaco, sempre che lui non si consideri tale, ma non lo dico, certamente io!), epperò a suddetto dramma -qualora fosse percepito come tale dal diretto interessato- vi è, invece, un altro, per di più serio, serissimo, comulativo, ovvero quello di una Città quale Catanzaro, che ha ben diritto di vedersi governata, amministrata, difesa, rappresentata e il tutto nel sengno della credibile ed efficiente positività.
L’unico aspetto rassicurante -se poi si può definire tale non ne ho idea, ma fate vobis!- è la giuliva (significato letterale: contenta e lieta, gioiosa, soddisfatta, festante) Iemma Giusi (poco importa se con la i o con la y), cioè la ‘ViceFiorita’, la quale alla fin fine, ci allieta non con gaffes, sennò va a finire che la prende a male, pur se le compie, non le ammette mai, né le riconosce e non se ne ravvede in nessun caso, anzi continua a sottoporsi a tale ‘martirio’ e con lei la Città -cosa più importante!- da costei ‘co-rapprrsentata’.
A tal proposito, prego Valerio Donato, con cui sarà in una trasmissione oggi pomeriggio, di contenere le di lui futuribili risate, benché gli argomenti sono seri, cioè la vicenda universitaria malgestita da Fiorita&co e che solamente Donato stesso, ha ben compreso negli aspetti giuridicoamministrativi e i relativi punti deboli, quindi prepariamoci all’ennesima performance della giuliva Iemma Giusi (poco importa se con la i o con la y), senza definire le sue uscite gaffes qualsiasi, ma quantomeno le possiamo inquadrare con il termine di bislaccate, per di più credibilmente poco cronologiche o attinenti alle realta. Cosa volete mai? Ai tempi di oggi, 'collegare' il Pacchetto Colombo del 1971 (per di più con Delibera CIPE), ad eventi di tre anni prima (ovvero l'istituzione, per decreto, dell'Universita cosentina), fa apparire l’epoca democristiana e dei democristiani, persino un cenacolo di preveggenti, quasi a dire ciascuno di loro (con annesso, slang alla romana): ‘a noi Nostradamus, c’è fasolo ride!'! E poi, dici che uno, non deve avere in simpatia questa leggiadra e gradevole, nonché amabilissima post-tenager, che in politica e nella vita, si ispira (ma è un pensiero non mio, perciò potrò sbagliarmi), non a Tina Anselmi (già Ministro della Sanità) ma (chissà perché?) a Licia Ronzulli: identiche attinenze, ovviamente partendo dai camici bianchi e dai vari impieghi, ed è normale che mi rifersca a quelli istituzionali, perché solo un malizioso irriverente, non comprenderebbe il portato dei complimenti verso entrambe. C'è una differenza tra la 'zarina' di Forza Italia (o di ciò che resta), cioè la Ronzulli e la 'fatina' catanzarese, ovvero la Iemma (per quanto è carina, la Giusi con la i o con la y, mi ricorda proprio una fatina che si da tanto da fare, poi come non lo so, poiché non la conosco bene) e consiste suddetta differenza, nei risultati paraelettorali: la Ronzulli è in Parlamento, mentre il risultato nel collegio maggioritario camerale di Catanzaro, dove la Iemma Giusi (nuovamente, poco importa se con la i o con la y), per di più da Vicesindaco/a in carica (nonché da Presidente regionale del PD), è stata dal punto di vista dei voti 'falcidiata' -come doveva essere, anche perché parliamo di una politica vera!- da Wanda Ferro per il centrodestra e persino da Elisa Scutella -dico Elisa Scutella, non Ursula von Derlayen (attuale Presidente della Commissione Europea)- per di più, quest'ultima dei 'Cinquestalle' (chiedo scusa Cinquestelle, la scrittura automatica fa degli scherzi!). Ecco, forse la 'fatina', anche dal punto di vista quantistico elettorale, non è di sana costituzione, però ha certamente molte e tante virtù (nessuno ne dubita. E poi come si potrebbe? Ma in altri campi e ne sono consapevolmente sincero!), però l'ambito della politica, non fa nemmeno per lei, apparentemente. Ciò detto, l'unica via, alfine di 'salvare' Catanzaro, è il ritorno al voto, a cui l'opposizione maggioritaria, ovvero quella che siede in Consiglio Comunale, deve pure mirare e operare affinché si verifichi questo lieto evento, saldandosi con il sentimento popolare, altrimenti, non sarebbero neppure loro credibili, innanzi ai cittadini e la prossima volta, quando si tornerà alle urne - ciò potrebbe capitare presto, molto presto, persino indipendentemente da costoro!- nessuno sarà abilitato a dire o sostenere di essere avulso o non afferente alle responsabilità di inefficienza fallimentare del 'fioritesco cerchietto', in quanto esiste anche l'omissione di soccorso, che l'opposizione maggioritaria, non ha inteso prestare alla Città. Qual'e? Presto detto: mandare via questa Giunta Comunale, dannosa e insipiente, perché Catanzaro vale. Eccome se vale!

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Vincenzo Speziali

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