«Solo parole su ospedale di Locri, Casa della Salute e Case di comunità»
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Domenica 29 gennaio, su iniziativa dei comitati “Difendiamo l’Ospedale”, e “Casa della salute ” e del
Corsecom avrà luogo, nella sala consiliare di Siderno (ore 9,30) un incontro sul diritto alla salute
“violato”. «I cittadini calabresi – scrivono i promotori – sanno che la realtà spesso supera le più nere
previsioni. La situazione è sotto gli occhi di tutti, e a pagarne le conseguenze sono le fasce meno
abbienti, che non possono rivolgersi al privato e rinunciano anche a curarsi. Sulle tante criticità
presenti – dice la nota – crediamo che non ci sia altro da dire rispetto a tutto quello che è stato già
detto: piante organiche ridotte e il blocco delle assunzioni, riduzione dei posti letto, smantellamento di
quel poco di servizi presenti sul territorio. Ed anche tutto quello che non è stato fatto, con
finanziamenti disponibili da anni e non utilizzati, come quelli per la ristrutturazione dell’ospedale di
Locri e della Casa della Salute di Siderno, l’ambulatorio di Caulonia, l’Ospedale di comunità e tutte le
Case di comunità del nostro territorio, la riorganizzazione della Medicina generale, una risorsa non
utilizzata adeguatamente».
«Siamo – aggiungono – in una situazione tale che, mentre sono molti i professionisti che non
vogliono venire a lavorare nell’ospedale di Locri, ce ne sono altrettanti che, stanchi e demotivati, non
aspettano altro che di andare in pensione. La responsabilità ricade su tutti coloro che, per il ruolo
istituzionale rivestito, avrebbero potuto fare qualcosa per invertire la rotta di una dequalificazione
costante di tutto il sistema. Siamo accanto e a difesa anche del personale sanitario rimasto in
servizio, che non può essere lasciato nelle condizioni di criticità in cui si trova da anni, e che,
nonostante tutto, continua a fare, con abnegazione e sacrificio, più del proprio dovere, con turni
massacranti ed elevato rischio professionale. I ritardi accumulati negli interventi necessari, ormai non
ci consentono più di aspettare».
«Per il rilancio e la riqualificazione del nostro ospedale e per il riordino della sanità territoriale serve
un intervento straordinario, e a sostenerlo con forza dovranno essere le cittadine e cittadini che
vorranno mobilitarsi per difendere il diritto alla salute e alla cura. Se vogliamo invertire la rotta, c’è
necessità di un forte movimento di massa che ponga la rivendicazione del diritto salute come bene
collettivo inalienabile della persona umana. Vogliamo essere – è la conclusione – una comunità
capace di camminare insieme per aiutare chi ha più bisogno. Proviamoci, tutti insieme. Noi ci siamo».
ARISTIDE BAVA