Ven. Apr 19th, 2024

La donna che mise al mondo il genio del rinascimento italiano era una schiava del Caucaso. Rinvenuto all’Archivio di Stato di Firenze l’atto di liberazione della madre Caterina.

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Destano stupore le rivelazioni contenute nel romanzo “Il sorriso di Caterina”, frutto di decenni di studio da parte del filologo e storico del Rinascimento Carlo Vecce. Lo studioso – docente presso l’Università di Napoli “L’Orientale” – è autore del ritrovamento del documento datato 2 novembre 1452 con cui il notaio Piero Da Vinci, padre di Leonardo, libera la donna appena sei mesi dopo la nascita dello scienziato. Caterina, a quanto emerge dagli atti, era una principessa della comunità dei Circassi, etnia proveniente dagli altopiani del Caucaso. Secondo Vecce “è stata rapita e venduta più volte come schiava fino ad arrivare da Costantinopoli a Venezia e poi a Firenze dove ha incontrato il padre di Leonardo da Vinci”. Dalla relazione illegittima avuta con quest’ultimo verrà poi alla luce un bimbo, italiano solo per metà, destinato a riscrivere il mondo dell’arte e delle scienze naturali, per sempre.

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