Gio. Apr 18th, 2024

Il magistrato Russo chiede di dissipare i dubbi sulla condotta della macchina dei soccorsi, che vede al vertice i ministri Salvini e Piantedosi

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Sulla vicenda del naufragio di migranti avvenuto a Steccato di Cutro – in provincia di Crotone – il magistrato in quiescenza Rosario Russo (già sostituto procuratore generale della Cassazione) ha presentato un esposto, indirizzato “al procuratore della Repubblica di Catanzaro” Nicola Gratteri, in cui si chiede di fugare i dubbi sulla condotta della macchina dei soccorsi, che vede al vertice i ministri dei Trasporti Salvini e dell’Interno Piantedosi. E’ quanto anticipato da Avvenire.

L’esposto muove alcune considerazioni a partire dall’informativa in Senato pronunciata lo scorso 7 marzo dal ministro Piantedosi, di cui cita ampi stralci. Dalle parole del titolare del Viminale, considera Russo, “sembra potersi abdurre che tutte le autorità competenti erano state avvertite”, perlomeno dopo la segnalazione dell’aereo di Frontex delle 23.03 di sabato 25 febbraio.

Inoltre, argomenta l’alto magistrato in pensione, le competenti autorità ben conoscevano il “fenomeno dei cosiddetti sbarchi autonomi, ovvero di quelle imbarcazioni, spesso di minime dimensioni, che giungono sulle nostre coste senza essere intercettate”. Le stesse autorità, pertanto, probabilmente “avevano la possibilità di dedurre agevolmente che l’imbarcazione fotografata per tempo dall’areo Frontex stava tentando esattamente uno dei predetti, niente affatto rari, “sbarchi autonomi”, non potendosi altrimenti spiegare la “risposta termica dei sensori di bordo e quindi la possibile presenza di persone sottocoperta”.

Gli interrogativi

Russo – riporta ancora Avvenire – segnala alla Procura alcuni interrogativi aperti. Perché la “rete radar costiera”, le cui rilevazioni vengono subito diramate a tutte le amministrazioni competenti, è stata consultata dalla Guardia di Finanza soltanto alle ore 3:50? Perché l’Autorità marittima e la Guardia Costiera, sebbene avvertite a più riprese da Frontex e dalla Guardia di Finanza, sono rimaste silenti e inerti, pur essendo probabilmente in grado di ovviare “all’acclarata impotenza della Gdf” stessa in ragione delle criticità meteorologiche? Il che a maggior ragione allarma – ragiona Russo – se, come rileva lo stesso ministro Piantedosi, “le attività di law enforcement e di polizia, che fanno capo al ministro dell’interno, e quelle di soccorso in mare, che competono al ministero delle infrastrutture e dei trasporti, esigono la cooperazione e la sinergia tutte le volte che i contesti operativi concreti lo richiedono e in primis quando si tratta di salvaguardare l’incolumità delle persone”, con centri di coordinamento, che operano e si interfacciano h24 e sette giorni su sette.

Ora spetterà al procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri valutarlo, decidere se nei fatti segnalati si ravvisi omissione di soccorso o altre ipotesi di reati e avviare o meno la procedura che potrebbe portare a mettere sotto inchiesta i vertici dei due ministeri.

calabria 7

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