Ven. Mar 29th, 2024

La ricorrenza del lunedì dell’Angelo, detto anche lunedì di Pasqua e Pasquetta, è il giorno successivo alla Pasqua, festa tradizionale e non di precetto che in Italia si trascorre facendo passeggiate in campagna e gite fuori porta.

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La tradizione nasce per ricordare l’incontro dell’angelo con le donne giunte al Sepolcro per cercare Gesù, in Calabria chiamata anche Galinea, cioè Galilea, come dal Vangelo di Matteo: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto».

Un tempo la Galinea, celebrata in alcune zone anche il martedì dopo Pasqua forse perché concessa dai padroni in base alle proprie esigenze, era la festa popolare dei contadini e degli operai, una delle poche giornate dell’anno in cui, ricevuti dai padroni doni che in genere erano cibi e vino, era possibile non lavorare e stare con amici e parenti.

I cibi tradizionali della Galinea calabrese sono quelli da preparare sul posto, come le grigliate di carne, e in più sono d’obbligo le frittate, anche di pasta, con ricotta, formaggio pecorino e soppressata, e poi quelli preparati con cura nella Settimana Santa o avanzati dal pranzo di Pasqua: cuzzupepitte, pani devozionali, formaggi vari, supprissata, salsiccia, uova sode. Infine c’è lei, la regina della Galinea: ‘a pitta chjina.

Ecco a voi la ricetta di questo squisito piatto da preparare non solo per la Pasquetta, ma per ogni gita fuori porta e ogni volta che avrete voglia di qualcosa di goloso e saporito made in Calabria.

INGREDIENTI
Per l’esterno:
300 grammi di pasta madre (o 2 cubetti di lievito di birra)
1 kg di farina,
3 uova intere
150 grammi di strutto
acqua q.b.
sale q.b.
Per il ripieno:
300 grammi di ricotta
100 grammi di soppressata o salsiccia col peperoncino rosso
3 uova sode
200 grammi di formaggio pecorino fresco
pezzetti di cotiche

La ricotta può essere sia pecorina che vaccina o mista, volendo si può aggiungere al ripieno anche della provola silana. La quantità degli ingredienti è indicativa, consigliamo (all’uso calabrese) di abbondare.

PREPARAZIONE
Impastate la farina con le uova, un po’ d’acqua, il lievito, lo strutto e infine il sale. Mettete a lievitare fino al raddoppio dell’impasto. Dopo la lievitazione dividetelo in parti disuguali, uno più grande per il fondo e uno più piccolo per fare il coperchio.

Stendete in una teglia oleata l’impasto più grande, mescolate la ricotta con la soppressata, il pecorino fresco, le cotiche a pezzetti e le fettine di uova sode, farcite.

Coprite con l’impasto più piccolo. Spennellate con un po’ d’olio. Infornate a 200° per 25/30 minuti circa.
Annamaria Persico

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