Ven. Mar 29th, 2024

di Emilio Errigo

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Avete mai osservato la luce potente e penetrane di uno dei tanti storici fari che illuminano il mare azzurro della Calabria?

Se ancora non lo avete fatto e la curiosità incalza nei vostri pensieri, allora non tardate e una di queste serate, meglio se in compagnia, andate sulle coste che v’indicherò e osservate il fascio e fascino di luce che si proietta sul mare della Calabria, la potente forza illuminante a beneficio dei naviganti e della sicurezza della navigazione marittima.

I fari storici, situati nei siti più idonei della lunga fascia costiera marittima in Calabria, sono ben undici, uno più affascinante dell’altro, tutti da osservare di notte e visitare di giorno contattando il re della Luce sul Mare: ” Il Guardiano del Faro”.

Potete farlo per il tramite del Comune costiero nel quale insistono queste undici creature umane, gioielli architettonici, vere meraviglie, bellezze storiche, paesaggistiche e artistiche presenti non solo lungo gli affascinanti 800 chilometri di paesaggi costieri della Calabria.

Il navigante nel Mare Mediterraneo, che sia imbarcato a bordo di navi battenti bandiera italiana o estera e che per motivi di navigazione commerciale, turistica, crocieristica, diportistica, da pesca, poco importa, intenda fare rotta di avvicinamento alle acque sempre più blu dello Jonio, attraversare il mare dello Stretto di Messina con vista ravvicinata delle bellezze costiere della Calabria e Sicilia per poi proseguire la navigazione nel Mar Tirreno, vedrà per prima cosa la luce potente e attraente dei tanti fari costieri marittimi della Calabria.

La luce dei fari non è fissa e l’intenso bagliore luminoso è inconfondibile, sia perché visibile alle grandi distanze misurate in miglia marine (1 miglio marino è pari a 1852 metri lineari), sia perché fa un giro continuo sul punto fisso della costa di 360 gradi, durante le ore notturne per 365 giorni dell’anno, con il bello e cattivo tempo e a prescindere delle buone o avverse condizioni meteo marine.

Scopriamo più da vicino i luoghi dove esistono questi gioielli architettonici e storici.

Il primo faro che avvistiamo in Calabria, nell’alto Jonio al confine nord orientale, sia provenendo dal mare Adriatico, dalle coste balcaniche, croate, slovene, bosniache, montenegrine, albanesi, o dalle coste del Mar Nero, greche, turche, cipriote, maltesi, libanesi, siriane, egiziane, dal Canale di Suez, israeliane, palestinesi, libiche, tunisine, algerine, marocchine, sarà il Faro di Punta Alice, situato nell’antica Krimisa promontorium ora Comune di Ciro Marina, in provincia di Crotone. Costruito dal Genio Civile Opere Marittime nel 1895 ed entrato in pieno esercizio nel 1896, si trova a poco più di 31 metri sul livello del mare, il suo fascio di luce si propaga per oltre sedici miglia marine.

Navigando lo Jonio verso la bocca di entrata a sud dello Stretto di Messina, avvistiamo il Faro di Capo Colonna, emblema della Città più importante e simbolo della Magna Grecia; fu edificato a partire dall’anno 1870 completato nel 1873, entrando in esercizio i primi mesi dello stesso anno. La sua altezza in lanterna situata sulla sommità della torre, misura circa 41 metri sul livello del mare con una portata luminosa di oltre 24 miglia nautiche. Da terra si potrà osservare la storia ultra millenaria della Città di Crotone. Il Faro di Capo Colonna suscita emozioni infinite e fantasie grecaniche. Una visita al Museo e al Parco Archeologico di Capo Colonna è un’esperienza terrestre costiera che rimarrà impressa nella vostra mente per sempre.

Il prossimo faro costiero Jonico è quello di Capo Rizzuto, più noto come Faro Isola di Capo Rizzuto, situato a protezione imponente della più importante Area Marina Protetta della Calabria, patrimonio universale di biodiversità e un ecosistema marittimo costiero ormai meta continua di studiosi di biologia marina e scienze ambientali, provenienti da ogni angolo del mondo. 

Continuando il nostro viaggio verso sud, superando il litorale catanzarese, ci imbattiamo nel Faro di Punta Stilo che svetta a circa 54 metri sul mare del Comune di Monasterace in provincia della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Ha una portata luminosa di oltre 22 miglia marine, la sua edificazione fu completata nei primi mesi del 1985, entrando in funzione al servizio della sicurezza della navigazione lo stesso anno. In quest’area sosta obbligata dovrebbe essere la città di Stilo, nota come la Patria dell’Utopia di Tommaso Campanella, borgo antichissimo da godersi in più giornate di silenzio e vita spensierata.  La storia della Magna Grecia, nasce, si sviluppa, cresce e si propaga nel mondo, partendo proprio da questi luoghi di indefinibile bellezza paesaggistica marittima, costiera e montana. Andate a visitare l’antica Kaulonia e le storiche miniere di Pazzano e Bivongi.

Proseguendo la nostra navigazione virtuale, saremo abbagliati dalla bellezza di Capo Spartivento con il suo potentissimo e robusto Faro di Capo Spartivento che non lascia adito a incertezze sull’origine storica e reale del suo nome, ” lì dove dominerà per sempre il faro del vento”!

La sua antica torre s’innalza verso il cielo azzurro e plumbeo, a oltre 63 metri di altezza a picco del mare, con una portata che supera in condizioni meteo marine favorevoli, 24 miglia. Il Comune Grecanico di Palizzi, che lo ha in cura territoriale, ci porta a conoscere una sempre presente e onnipresente figura amica, quella del simpatico e intransigente esperto Maresciallo della Marina Militare Italiana, il reggente ATN Antonio Romeo, (a proposito, ma quando dorme un Maresciallo Guardiano dei Fari?). Se ti avvicini più di tanto al faro, salta fuori dalla sua struttura come una saetta e ti accoglie con un sorriso che però non lascia presagire accordi che possano violare la sicurezza del Faro di Capo Spartivento. Ci rimangono impresse nella mente, le sue belle storie narrate con una calma attraente, che è pari al silenzio presente sui promontori litoranei dove sono stati fatti costruire i Fari marittimi, rientranti nella sua custodia e vigilanza, quale “Guardiano dei Fari”, di Punta Stilo, Capo Spartivento e Capo dell’Armi.

Dopo aver attraversato Bova Marina, il mare caldissimo di Condofuri, San Lorenzo, Melito Porto Salvo, luogo simbolo dello storico sbarco dei Mille di Garibaldi, superato l’abitato di Montebello e Saline Joniche e poche miglia prima di avvicinarci a Punta Pellaro, alle fosse e baie di Porto Bolaro, San Gregorio e Punta Sant’Agata, non c’è alcuno che possa non vedere la maestosità del Grande Faro di Capo dell’Armi o delle Armi, situato nel territorio del Comune di Motta San Giovanni in provincia di Reggio Calabria.

Il Faro di Capo dell’Armi o delle Armi, sorge sulla sommità di un promontorio a picco sul mare alto e roccioso ad oltre 95 metri sul livello delle acque del Mare Jonio e irradia la sua luce molto luminosa e illuminante per oltre 22 miglia marine, tanto da essere visibili anche da molti Comuni della vicinissima antica e nobile terra di Sicilia.

I Comandanti delle Navi Mercantili da Crociera, i Capitani dei battelli dei turisti e diportisti, prima di entrare nella Bocca Sud dello Stretto di Messina, (c.d. Canale di Scilla e Cariddi), riducono al minimo consentito la velocità dei motori, mentre i velisti ammainano tre quarti di vela per ridurre il moto, allo scopo di godersi attimo per attimo, minuto dopo minuto, le fascinose acque calme e le coste lungo le quali si possono ammirare le piccole case dei borghi marinari, vicinissimi l’uno all’altro, come dei piccoli o grandi presepi.

Si notano le tipiche imbarcazioni colorate dei pescatori Calabresi e Siciliani, la vegetazione sempre verde e i fiori della macchia mediterranea dello Stretto Internazionale, che “unisce” la Calabria e la Sicilia, evocando paradisiache realtà paesaggistiche-ambientali, che dire rare è riduttivo, sicuramente uniche al mondo, senza ledere alcun diritto di primato territoriale marittimo costiero.

Che dire del Faro di Punta Pezzo a Villa San Giovanni?

Qui lo Jonio e il Tirreno si abbracciano intensamente, tanto da creare delle forti correnti, chiamate “montante e scendente”, in ragione della loro direzione nord e sud.

Chi entra nello Stretto di Messina, provenendo da nord, nord-ovest o dal vicino grande Porto Internazionale di Gioia Tauro, non può non intercettare il fascio di luce intensa del Faro di Punta Pezzo, la cui costruzione avvenne tra gli anni dopo il 1880 e l’entrata in servizio nel 1883. Posizionato sulla sommità di una torre cilindrica colorata con grandi e omogenee strisce circolari rosse e bianche, alta circa 30 metri sul livello delle acque dello Stretto, che irradia la propria luce per la sicurezza della navigazione e dei naviganti, a oltre 15 miglia nautiche di distanza dalla costa bassa urbanizzata di Cannitello e Villa San Giovanni di Reggio Calabria.

Qui, di giorno si possono ammirare “I Piloni”, due esempi emblematici delle capacità ingegneristiche meccaniche e della tecnologia italiana. Due altissimi tralicci di acciaio rinforzato, che per moltissimi anni sostenevano i grossi cavi elettrici attraverso i quali, veniva trasferita o trasportata, l’energia elettrica dalla Calabria alla Sicilia, cavi visibili sulla costa Calabra a Santa Trada e in quella in Sicilia, grazie al Pilone di Capo Peloro, vicino il Lago di Ganzirri, (detto anche Pantano Grande) patria delle gustosissime cozze di Ganzirri, in provincia di Messina.

Facendo rotta verso nord, ecco Il Faro di Scilla, realizzato sulla Rocca del Castello Ruffo di Calabria che rassicura i naviganti di tutto il mondo, ricordandoci che la rotta di avvicinamento allo Stretto di Messina, è sicura, certa, senza incertezze ed errori di carteggio nautico e ricorso alla navigazione astronomica con il ricorso al “Sestante” per calcolare le rette di altezza delle numerose e brillanti stelle, presenti sul mare di Scilla.

Alto oltre 80 metri sul livello del mare, proietta la sua potente luce a 22 miglia marine e, nelle nottate chiare di propagazione, è possibile notare la sua luce anche senza il binocolo marino, anche dalle vicine Isole Eolie o Lipari. Fu completamente ricostruito nel 1913, dopo i danneggiamenti subiti a causa del distruttivo e nefasto terremoto del 1908, che rase al suolo le Città di Messina e Reggio Calabria. Oggi l’antico borgo dei pescatori di tonni e pescespada, il notissimo nucleo di Chianalea, viene visitato e vissuto, tutte le ore del giorno e soprattutto della notte, da milioni di turisti e crocieristi italiani e stranieri.

Chi visita il Museo Nazionale di Reggio Calabria, per ammirare in religioso silenzio i Bronzi di Riace, non può non visitare Scilla e il borgo di Chianalea, rinominata da artisti, viaggiatori, registi, cantautori, sceneggiatori e romanzieri, la “Venezia del Sud Italia”, per via delle acque del mare che sono presenti sotto ogni casa dei Pescatori, dove trovavano riparo e rifugio sicuro le loro barche colorare (i Luntri e Buzzetti).

Capo Vaticano a Ricadi (comune delle spiagge incantevoli della vicina Vibo Valentia), ha dato i natali nel 1881 al noto Faro di Capo Vaticano, attivato nel 1885 e alto circa 110 metri sul livello del mare che irradia il suo fascio a oltre 25 miglia di distanza, convenzionalmente o statisticamente a 24 miglia marine. Osservare le spiagge e le fasce costiere nord e sud dalla sommità della torre del Faro di Capo Vaticano, ti lascia senza parole dalla bellezza incantevole della Costa Tirrenica in Calabria.

Capo Suvero e il suo mare azzurro spumeggiante di bianco candido, accoglie i viaggiatori e naviganti del Mare Tirreno, con la luce e la struttura a picco sul mare di Gizzeria, comune costiero in provincia di Catanzaro. La sua altezza a ben 58 metri sul livello del mare, consente di avvistare la luce a 16 miglia nautiche. Progettato e costruito tra il 1860 e il 1866, ebbe la sua completa attivazione e funzionamento nel 1869.

Le coste e il mare di Gizzeria, sono caratterizzate per la varietà dei colori, i profumi inebrianti e bellezze dei luoghi, tutti da visitare e godere a propria libera volontà, senza alcun ritegno di tempo disponibile. La bellezza incastonata dentro i vicini e numerosi Borghi Antichi, marini e montani, rendono il paesaggio ricco di mutevole e incantevole bellezza della Terra di Calabria.

Allontanandosi da questi luoghi ameni, non senza avvertire un nodo alla gola e irresistibile attrazione fatale nel voler pianificare un felice ritorno.

Il Faro di Paola, città di San Francesco da Paola, in provincia di Cosenza, saluta e da il benvenuto ai naviganti in arrivo e suggerisce il ritorno a quelli in partenza con rotta bussola nord e nord-ovest, verso le coste di Maratea, del Cilento, Costiera Salernitana e Amalfitana, proseguendo per ogni dove. Il Faro di Paola ha una portata di oltre 15 miglia marine, ed è situato sul tetto di una delle tantissime Antiche Torre Costiere della Calabria, a circa 54 metri sul livello del mare, fu costruito nei primi anni del ‘900 ed entrato in servizio solo nel 1929.

Qui concludiamo il nostro viaggio, dopo aver fatto visita al Monastero dei Frati di San Francesco, navigando sicuri accompagnati dalle luci dei Fari d’Italia, ideati, progettati, costruito, custoditi, manutenuti e guardati a vista, dai nostri Uomini e Donne della Marina Militare Italiana, simbolo più evidente della Forza Navale e del Potere Marittimo Nazionale, reso universale dalla Bandiera tricolore dell’Italia con al centro i simboli delle 4 Antiche Repubbliche Marinare.

(Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, generale in riserva della Guardia di Finanza, docente universitario e attuale Commissario Straordinario di ARPA Calabria.)

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