Mer. Apr 24th, 2024

Il presidente del Consiglio vede le parti sociali a Palazzo Chigi: “Dialogo necessario, aperti a vostre proposte”

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“Confronto e dialogo necessario e opportuno” con i sindacati. Lo ha detto, a quanto si apprende, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni alle parti sociali riunite a Palazzo Chigi sul tema delle riforme e sui principali dossier in materia economica e fiscale. Meloni evidenzia il dialogo “che questo governo ha deciso di instaurare con le parti sociali” e “un confronto necessario e opportuno per darci una organizzazione più cadenzata del lavoro e per un dialogo strutturato e spero proficuo, nel rispetto delle priorità che il Paese ha e che il Governo ha deciso di darsi e delle rispettive posizioni sui temi specifici”.

“Sono convinta – ha proseguito il presidente del Consiglio – che dal dialogo e dal confronto, anche quando le posizioni sono distanti, possa venire un vantaggio quando, come oggi, le persone sono particolarmente competenti sui temi in questione. Siamo qui per illustrarvi le nostre proposte ma anche per ascoltare le vostre, magari su materie che noi non mettiamo sul tavolo e che voi dovreste considerare come particolarmente rilevanti”.

“A proposito di riforme, vorrei sentire la vostra opinione anche su quella costituzionale. Le parti sociali devono certamente essere coinvolte nel dialogo su una materia che interessa tutti. All’esito delle interlocuzioni che stiamo conducendo – ha spiegato Meloni – faremo una nostra proposta. Credo che una proposta di questo tipo debba cercare il maggior coinvolgimento possibile, fermi restano due obiettivi fondamentali che ci siamo dati: la stabilità dei governi e il rispetto della volontà dei cittadini”.

Voglio istituire a Palazzo Chigi un osservatorio governativo sul tema del potere d’acquisto: salari, monitoraggio dei prezzi e della politica dei prezzi, controllo dell’attuazione e degli effetti dei provvedimenti che noi abbiamo introdotto e che magari non hanno dato i risultati previsti, come per esempio la riduzione dell’IVA sui prodotti per la prima infanzia”. Così, a quanto si apprende, la premier ha poi spiegato la sua strategia anti inflazione ai sindacati. “Questo è il tema più rilevante, dal quale si dipartono anche gli altri. Cercherò di essere presente in prima persona – ha sottolineato – perché si possa sbrogliare insieme il bandolo di questa matassa”.

Il Pnrr, ha continuato, “è una delle questioni principali, una grande occasione. Le risorse devono arrivare a terra per essere spese nelle cose più strategiche. Il dibattito non deve essere ideologico, ma pragmatico”.

“Stiamo lavorando al RepowerEu e alla verifica sul Pnrr esistente – ha spiegato ai presenti la presidente del Consiglio -, per fare un tagliando che tenga conto del mutato scenario della realtà di oggi. Il RepowerUe diventa l’occasione per fare insieme una valutazione su cosa nel Pnrr può essere ottimizzato e perfezionato”.

Il tema della ricostruzione nell’Emilia Romagna messa in ginocchio dall’alluvione, ha detto ancora, “è collegato al Pnrr e alla messa in sicurezza dei territori, perché il Pnrr offre importanti risorse per la messa in sicurezza dei territori ed è un tema che va affrontato con molto pragmatismo e lucidità, sul quale dobbiamo mettere la testa in maniera assolutamente responsabile”. Lo ha detto, a quanto si apprende, il premier Giorgia Meloni alle parti sociali riunite a Palazzo Chigi.

“Mi ha colpito molto – ha rimarcato il presidente del Consiglio – il fatto che prima di partire per il G7 in Giappone avevamo appena nominato un Commissario per la siccità; siamo tornati e dobbiamo nominare quello per l’alluvione. Bisogna rafforzare gli strumenti, soprattutto quelli che consentono di essere pronti qualora l’imprevisto dovesse manifestarsi. Con i primi due Consigli dei ministri abbiamo dato un segnale molto chiaro, immediatamente. Adesso si apre il tema della ricostruzione e delle risorse che saranno necessarie a esito della ricognizione che il Governo e la Protezione civile stanno facendo con Regioni e Comuni interessati”.

E ancora: “Sulla materia sanitaria bisogna ricordare che c’è un finanziamento importante nel Pnrr, oltre 15 miliardi di euro, che richiede un approfondimento perché è una grande occasione per migliorare il nostro sistema sanitario con strumenti che ci consentano di migliorare il sistema e non immaginare cattedrali nel deserto. Su questo è importante che ci sia un’interlocuzione molto seria”.

“Siamo fortemente impegnati sul fronte della sanità, ci diamo l’obiettivo di una riforma complessiva che abbia come priorità la riorganizzazione dei servizi, il miglioramento dell’accesso alle cure, la valorizzazione dei professionisti della sanità”, conclude.

Sul capitolo pensioni, aggiunge la premier, “dobbiamo garantire la tenuta del sistema ed evitare il manifestarsi di una bomba sociale nei prossimi decenni. Il confronto con le parti sociali su questi temi è particolarmente prezioso. Credo che si possa partire dal lavoro dell’osservatorio e dei tavoli tecnici, un lavoro di studio, per poi proseguire con un confronto complessivo sul sistema pensionistico. Un confronto che possa portarci a soluzioni migliori in una materia molto complessa”.

“Il 23 marzo è stato istituito al Ministero del lavoro l’osservatorio per il monitoraggio della spesa previdenziale. Sarà utile per mappare tutta la spesa e per valutare anche gli effetti di determinati provvedimenti in tema di esodi aziendali e ricambio generazionale”, prosegue dettagliando il prossimo ruolino di marcia: “il primo tavolo sarà sugli anticipi pensionistici, poi si lavorerà sul rafforzamento del sistema previdenziale, con particolare riguardo alle pensioni future”, spiega.

E sul fronte fisco, “l’obiettivo della delega fiscale è la riforma complessiva del sistema, con una riduzione progressiva delle aliquote Irpef per abbassare la pressione fiscale. Questo significa, nella nostra idea, ampliare sensibilmente lo scaglione più basso per ricomprendervi molti più lavoratori”.

Immaginiamo di inserire anche per i lavoratori dipendenti una serie di deduzioni, tra le quali quella sui trasporti. Inoltre, vogliamo rendere strutturale il tema dei fringe benefit e la detassazione del contributo del datore di lavoro per i lavoratori ai quali nasca un figlio. La denatalità è un’altra grande questione economica, che se non affrontata per tempo renderà molto meno efficaci tutti gli altri provvedimenti. È inutile pensare a come ottimizzare il sistema previdenziale, se abbiamo sempre meno persone in età lavorativa”, ha detto ancora.

L’economia italiana sta dando segnali incoraggianti in questa fase, le recenti previsioni della Commissione europea hanno rivisto al rialzo il Pil Italiano, prevedendo per l’anno in corso una crescita dell’1,2%, superiore alla media dei Paesi euro. Non accadeva da qualche anno. Nel Def il Governo ha scelto di avere un approccio più prudente, ma abbiamo come obiettivo quello di confermare o migliorare queste previsioni”, ha sottolineato.

“Come registrato dall’ISTAT, a marzo è stato raggiunto il record sia in termini di tasso di occupazione sia di numero di occupati che di contratti a tempo indeterminato. Anche questo è sicuramente un segnale incoraggiante. Abbiamo già adottato vari provvedimenti ma vogliamo incentivare ancora l’occupazione a tempo indeterminato, soprattutto nell’ambito dell’occupazione femminile, che rimane il nostro principale gap rispetto alla media europea”, ha spiegato.

“Se colmassimo quel divario – ha proseguito la presidente del Consiglio – colmeremmo di fatto tutto il gap occupazionale che abbiamo rispetto agli altri Paesi europei. Questo rimane un grandissimo tema soprattutto per le regioni del Mezzogiorno. I nostri provvedimenti si sono quindi concentrati soprattutto sui fragili, sulle donne, sui giovani e sui percettori del reddito di cittadinanza”.

“In chiusura confermo quanto detto in apertura: voglio provare ad andare ancora di più nel profondo, anche l’approccio pregiudiziale non mi stupisce ma non mi preoccupa. Mi interessa entrare nel merito delle cose, che significa il richiamo alla responsabilità. Quando ci si mette al tavolo bisogna scegliere le priorità con le risorse di cui si dispone. Mi interessano tutti i temi che sollevate e se avessi le risorse avrei già fatto tutto, ma mettendo insieme tutte le richieste si arriva a decine di miliardi. Occorre fare delle scelte che puntano sul moltiplicatore più alto. Le scelte vanno fatte, quindi il punto è: vogliamo provare a fare insieme queste scelte?”, ha affermato.

CISL: “GOVERNO FACCIA SUA PARTE, RINNOVI CONTRATTI COLLETTIVI”

“Serve che il governo faccia la sua parte rinnovando i contratti collettivi pubblici, detassando la contrattazione di secondo livello, trasferendo al sistema pubblico la detassazione della produttività e stimolando il sistema delle imprese al rinnovo dei contratti privati. Così come va applicata la 384 del 92 sulla restituzione del fiscal drag”. Così a quanto si apprende il leader Cisl, Luigi Sbarra, ha elencato gli interventi necessari al paese sul fronte del lavoro e del salario.

“Noi condividiamo e ci sentiamo impegnati su una ipotesi di lavoro che deve puntare a contenere l’ inflazione e governare i prezzi. Se il taglio cuneo è un primo segnale importante servono però misure strutturali perché quanto conseguito fino ad oggi sia confermato e riproposto nella legge di bilancio ed ulteriormente migliorato”, ha aggiunto. Non solo. Sempre in versione sostegno ai salari la Cisl ha proposto a Meloni di “lavorare ad una ipotesi di detassazione delle tredicesime unitamente ai temi della riduzione del prelievo fiscale a sostegno di lavoratori e pensionati.

“Serve poi un forte segnale sulla lotta all’inflazione, innalzando la tassazione sulle rendite finanziarie e sugli extraprofitti valutando anche eventuali contributi di solidarietà sui redditi più alti a sostegno del conseguimento di misure tese alla sostenibilità sociale”, ha proseguito.

Sbarra ha poi espresso “un sincero sentimento di gratitudine per la prontezza, la responsabilità, la celerità, con cui il Governo ha risposto all’emergenza alluvione in Emilia-Romagna e nelle altre regioni colpite”.

“Abbiamo apprezzato il lavoro che è stato fatto, i primi interventi, il metodo di una vera collaborazione con le regioni, con le comunità territoriali, con le parti sociali. Senza perdere tempo, senza ricercare responsabilità ma cercando di dare una forte risposta alle persone, ai lavoratori e al sistema delle imprese. Penso sia stato un bel segnale, così come lo è stato la presenza della Presidente della Commissione europea”, ha detto ancora.

“Il Governo non deve essere lasciato solo nel soccorso e nella ricostruzione di quelle aree così profondamente danneggiate. Tutto questo va inserito in un lavoro complessivo contro il dissesto idrogeologico e per la messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale”, conclude offrendo “il sostegno della Cisl per aiutare quelle comunità che hanno dato uno straordinario messaggio universale di dignità, di generosità e abnegazione”.

UIL: “MAI SOTTRATTI A CONFRONTO, MA FINORA INSUFFICIENTE”

“Non ci sottraiamo mai al confronto, ma fino a oggi è stato insufficiente: va strutturato in modo organico sul merito delle proposte. Alcuni di questi temi avranno ricadute nella manovra, non ci sono nel Def, però, vedremo se ci saranno nella Nadef. Vorremmo parlare di sanità, per esempio, che è un tema molto importante, ma non abbiamo mai incontrato il ministro. Ci vuole insomma una trattativa, un confronto serrato che produca qualche risultato”. Così a quanto si apprende, il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri al tavolo con il governo.

“In generale e in via prioritaria, noi vogliamo che sia redistribuita la ricchezza per dare la possibilità a chi lavora di vedere aumentati i propri salari: in questo Paese, c’è un problema che riguarda le politiche salariali, perché i lavoratori, negli ultimi due anni, hanno perso il 10% del loro potere d’acquisto”, ha spiegato.

“Sulla delega fiscale abbiamo idee diverse. Ci sono 100 miliardi di evasione fiscale, ma questo tema non viene affrontato. Perché l’extratassa sugli extraprofitti non viene applicata alle banche, ai grandi gruppi assicurativi, alle big pharma, alle multinazionali? Il numero di quelle aziende, invece, è stato ridotto. È giusto dare i soldi a chi paga le tasse in giro per l’Europa? A chi applica contratti vergognosi? Il confronto va bene, ma poi servono scelte coerenti”, ha detto sottolineando la diversità di vedute sulla partita fiscale.

UGL: “IMPORTANTE APERTURA GOVERNO”

“E’ stata un’importante apertura del Governo al confronto con tutte le parti sociali”. Così il leader Ugl, Paolo Capone ha commentato il giro di tavolo a Palazzo Chigi con il premier e il governo al completo.

“In primo luogo, l’Ugl ritiene che una riforma fiscale non possa limitarsi a una semplice riduzione della pressione fiscale, ma l’obiettivo è superare in modo strutturale la fiscalità organizzata sul contribuente-individuo per passare al contribuente-famigli”, ha detto. ” In secondo luogo, occorre riequilibrare il differenziale tra la tassazione sulle rendite finanziarie e quello sul lavoro e sulla produzione, rendendo strutturale il taglio del cuneo fiscale e contributivo, partendo dal lavoro dipendente”, ha proseguito.

“Occorre, inoltre, affermare il principio per cui le imprese che assumono e investono devono essere incentivate a farlo. In tal senso, la legge delega in materia di fisco riprende alcune priorità già indicate dal sindacato, in un’ottica di riduzione della pressione fiscale. Il rafforzamento del potere d’acquisto dei redditi da lavoro dipendente e da pensione passa da una riforma fiscale equa, che tenga conto dei carichi familiari e che riduca l’evasione e l’elusione. La semplificazione dell’Irpef è un obiettivo cui tendere, per permettere ai cittadini di avere un maggiore reddito disponibile”, ha detto.

In merito all’impennata dei prezzi, in particolare dei generi di prima necessità e dei prodotti energetici, Capone ha spiegato che “ha provocato una forte riduzione del potere d’acquisto dei redditi fissi da lavoro dipendente e da pensione. È opportuno proseguire con il taglio del cuneo contributivo, introducendo interventi mirati sulle categorie maggiormente esposte”.

Parallelamente sul tema delle pensioni, ha chiosato Capone: “Oltre al superamento della Legge Fornero, occorre cominciare ad affrontare la questione della pensione dei lavoratori precari che oggi versano nella gestione separata. Infatti, in questo segmento esiste ancora uno squilibrio favorevole tra versamenti e prestazioni che consente un intervento strutturale di almeno parziale passaggio a un sistema a capitalizzazione che potrebbe garantire tra qualche decennio maggiori prestazioni ed equilibrio finanziario”.

Inoltre, è fondamentale affrontare altri due aspetti: “Il recupero del potere d’acquisto degli assegni pensionistici in essere e una corretta distinzione all’interno del bilancio dell’Inps fra le voci previdenziali e quelle a carattere assistenziale. Occorre ridare flessibilità al sistema, lasciando alla persona la scelta di valutare se e quando uscire dal mondo del lavoro. In questo senso, è utile immaginare la disponibilità di più strumenti, in ragione delle diverse aspettative, legate a fattori quali l’età, l’anzianità contributiva, i carichi familiari e la tipologia di lavoro”, ha aggiunto. “Il sistema delle Quote è quello che meglio risponde alle esigenze diffuse, in quanto tiene insieme l’età della persona con l’anzianità contributiva. La scelta del confronto politico è utile se sarà vero e strutturale. Oltre i temi prioritari per il Governo anche la sanità e la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese per avere un volano di produttività che possa sostenere un aumento del pil che lascia ben sperare”, ha concluso.

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