Dom. Ott 1st, 2023
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“Con Senso Civico per Locri” scrive al presidente del consiglio, al sindaco, al segretario generale e al prefetto. Sainato, Lacopo e Cutrona puntano l’indice su Monteleone, Bumbaca e Arone «Già commesse violazioni che inficiano la validità dell’avvenuta convalida»

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Sono tre i consiglieri comunali di maggioranza eletti lo scorso 14 e 15 maggio, sui quali il gruppo consiliare “Con Senso Civico per Locri” composto da Raffaele Sainato, Giovanni Lacopo e Marco Cutrona, chiede un ulteriore esame relativo a profili di presunta incompatibilità, nonostante nella seduta d’i n s ediamento – scrivono in una nota inviata al presidente del consiglio comunale, al sindaco, al segretario generale e al prefetto di Reggio – si sia proceduto «a deliberare la convalida di tutti gli eletti, tuttavia, ciò, a parere di chi scrive, è avvenuto in violazione dell’articolo 7, comma 3 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio che testualmente dispone: “Ove nella prima adunanza non si esaurisca l’esame della condizione degli eletti o il Consiglio ritenga necessario acquisire ulteriori elementi di giudizio, l’esame è rinviato ad una successiva seduta che si considera come aggiornamento della prima”».
La ratio dell’iniziativa di Sainato, Lacopo e Cutrona risiede nei contenuti espressi in una proposta di mozione datata 31 maggio (allegata al verbale), nella quale, dopo aver riportato un lungo elenco di precedenti giurisprudenziali, i tre scrivono che «da quello che risulta ai sottoscritti consiglieri e, rispetto a cui si chiede di avere conferma dagli uffici comunali, prima di procedere alla convalida degli eletti, parenti entro il secondo grado degli eletti Ornella Monteleone, Domenica Bumbaca e Giuseppe Arone avrebbero ottenuto affidamenti di lavori, servizi e forniture da parte del Comune di Locri». Ma non solo. I consiglieri di “Con Senso Civico per Locri” aggiungono che «sempre a quanto consta ai sottoscritti firmatari, la consigliera Monteleone sarebbe socia, sia pure con quota minoritaria, di una società che avrebbe avuto o ha affidamenti di servizi, lavori e forniture da parte del Comune di Locri» e che «dette posizioni soggettive degli eletti citati, sembrerebbero confliggere con la normativa, in tema di incompatibilità alla carica di consigliere comunale, sopra richiamata, corredata da relativa giurisprudenza della Corte di Cassazione».
Una proposta di mozione evidentemente non accolta durante la prima seduta del civico consesso, tanto da indurre Sainato, Lacopo e Cutrona a reiterare la richiesta di compiere ulteriori verifiche sulla compatibilità dei consiglieri eletti Bumbaca, Arone e Monteleone, ricordando nella nota inviata anche
al prefetto che nel primo Consiglio comunale «ci si è, comunque, determinati alla convalida, riservando la verifica di quanto segnalato.
Si è ritenuto di acquisire ulteriori elementi di giudizio, ma si è proceduto comunque erroneamente a convalida anche dei consiglieri nei cui confronti è stata sollevata l’i ncompatibilità, senza rinviare l’e s ame
in aggiornamento della prima seduta. Detta violazione regolamentare – scrivono – inficia la validità dell’avvenuta convalida, in assenza di accertamento e di adozione degli adempimenti successivi».
Dunque, «anche al fine di garantire trasparenza ad un procedimento che ha dei tempi ben scanditi e che deve passare al vaglio, non già degli uffici comunali, ma dell’organo consiliare nel suo complesso, con la presente – evidenziano Sainato, Lacopo e Cutrona – si chiede di voler convocare, in via d’urgenza, entro i dieci giorni dalla convocazione una nuova seduta del Consiglio comunale, al fine di inserire un punto all’ordine del giorno, inerente la rettifica della procedura di convalida e dar corso alla corretta modalità di convalida, con valutazione delle segnalate eventuali incompatibilità e con punto all’ordine del giorno successivo convalidare tutti i punti seguenti.
Si ritiene che così operando – conclude la nota – si sia nei termini per regolarizzare, nell’interesse alla trasparenza e al buon andamento amministrativo di cui tutti siamo e dobbiamo essere portatori, un avvio illegittimo del funzionamento dell’organo consiliare».

fonte gazzetta del sud

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