Sab. Ott 12th, 2024


Da sempre la tradizione popolare ha messo in scena gli avvenimenti più salienti del Vangelo, dalle
rappresentazioni Natalizie a quelle pasquali. Soprattutto il mistero della Croce e della sofferenza di Cristo e
Maria, sua madre, sono stati oggetto di drammatizzazioni sacre fin dal Medio Evo, in lingua latina prima e in
vernacolo poi. Con “Maria lungo la via del dolore – La sira di li tenebri”, si ripercorre proprio questa tradizione
antica, mai dimenticata nei piccoli borghi della nostra terra.
Quello che si svolgerà il prossimo 15 aprile, Venerdì Santo, alle ore 21,00 nella Chiesa del Sacro Cuore di
Sant’Ilario (RC), non è un semplice concerto, ma un percorso musicale pensato e proposto dal Presidente di
Chorus Inside Calabria, nonché direttore del Coro Diocesano Laetare, M° Natale Femia, realizzato grazie al
patrocinio del Comune di Sant’Ilario e fortemente voluto dal Sindaco Giuseppe Monteleone e da Don
Giuseppe Zurzolo. Si tratta di una drammatizzazione scritta da Nicodemo Ferraro, un’opera che alterna il
recitativo con la voce fuori campo e il coro. Maria, con il suo dolore infinito per l’agonia e la morte del figlio,
è la protagonista assoluta. Il canto, eseguito dal coro, le dà voce e la triste melodia esprime ciò che lei sente
nel suo cuore trafitto.
Il progetto si propone di valorizzare il ricco patrimonio culturale nell’ambito dei nostri canti religiosi in
vernacolo, che come dice Mons. Marco Frisina nella prefazione al libretto dell’opera , “rappresentano la
ricchezza nascosta di una regione, l’eredità che la tradizione culturale del passato consegna alle nuove
generazioni e che affonda le sue radici nella storia e nell’anima di un popolo”.
I brani, eseguiti dal Coro Diocesano Laetare, quasi tutti in dialetto calabrese, sono stati rielaborati o
armonizzati da musicisti professionisti, quali: Natale Femia, Franco Arena, Michele Furfaro, Vincenzo Laganà,
Cipriano Martire e Antonio Romano. Alcuni testi dei canti sono stati tratti dalla pubblicazione dei due volumi
“Benidittu lu signuri”, un’ampia raccolta della nostra antica tradizione orale, frutto di un lavoro certosino,
svolto dal M° Natale Femia e dal prof. Michele Furfaro nei vari Paesi della jonica.
Nella scenografia, anche questa opera di Nicodemo Ferraro, campeggia il Monte del Dolore, simbolo della
vita. I colori che si alternano esprimono le tappe della nostra esistenza: il Bianco, simbolo dell’innocenza e
della purezza, il Rosso, simbolo della sofferenza e del dolore, il Nero, simbolo del lutto e della morte.
In questo percorso saremo guidati non solo dai canti, ma anche dalla drammatizzazione che li precede, per
bocca dei tre personaggi che, da prospettive diverse, entrano di volta in volta in scena e ci invitano ad una
riflessione più diretta e coinvolgente: la Narratrice, Maria Grazia Furfaro; la Voce fuori campo, Matteo
Agostino; nella parte di Maria Mariangela Di Giorgio; accompagna i canti all’organo Francesca Piromalli.
Un percorso, dunque, che partendo dalla passione di Cristo ci fa arrivare alla passione di ogni uomo su questa
terra, consentendoci di riflettere in questo momento sui grandi temi che soprattutto questa particolare
situazione storica ci sta facendo vivere con grande angoscia: quelli, appunto della sofferenza, della
distruzione, dell’agonia e della morte causata dalla guerra nei vari angoli della terra.

Continua....


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