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25 Mag 2025, Dom

Aggrediti due poliziotti da un extracomunitario a Gioia Tauro, il Siulp: “Serve un intervento legislativo urgente”


La Segreteria Provinciale del Siulp di Reggio Calabria ha espresso piena solidarietà ai due agenti del Commissariato di Gioia Tauro rimasti feriti nella serata del 23 aprile durante un servizio di controllo del territorio. L’episodio si è verificato quando i poliziotti hanno fermato un cittadino extracomunitario per un semplice controllo documentale. L’uomo, secondo quanto riportato dal sindacato, non solo si è rifiutato di fornire i documenti e le generalità, ma ha reagito con violenza, aggredendo i due agenti.

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Nonostante le difficoltà, i poliziotti sono riusciti a immobilizzarlo, ammanettarlo e a condurlo in commissariato. Durante le fasi concitate, uno dei due agenti ha subito colpi al petto ed è stato giudicato guaribile in trenta giorni, mentre l’altro ha riportato una contusione al gomito con una prognosi di sette giorni.

Un episodio grave, commentano dal Siulp, che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più serie se gli agenti non fossero riusciti a reagire prontamente. Il sindacato colloca questa vicenda in un quadro più ampio, quello delle aggressioni ormai seriali che colpiscono ogni tre ore il personale in uniforme o le cosiddette helping profession, come medici, insegnanti, autisti e addetti ai controlli. Un fenomeno allarmante che, secondo il Siulp, richiede un intervento legislativo urgente, capace di coniugare sicurezza e garanzie costituzionali.

Il comunicato del sindacato mette inoltre in luce una problematica strutturale che riguarda l’intera provincia di Reggio Calabria: la cronica carenza di personale e di mezzi, unita a un’organizzazione dei servizi spesso definita “approssimativa” e “non adeguata”. In molti commissariati, denuncia il Siulp, non si riesce nemmeno a garantire una pattuglia per intere fasce orarie, con ripercussioni sulla sicurezza degli operatori e sulla percezione di insicurezza da parte dei cittadini.

Una situazione che il sindacato ritiene non più sostenibile, soprattutto in un territorio come quello reggino, definito nel comunicato come “la base operativa della consorteria criminale più potente del mondo”. Da qui l’invito all’Amministrazione a un confronto costruttivo, che porti a un rafforzamento reale del dispositivo di sicurezza. “Non si deve cedere terreno – conclude la nota – ma dimostrare attenzione, presenza ed efficienza nella lotta alla criminalità”.