Fino a pochi giorni fa si parlava di candidatura unitaria, ma poi Forza Italia avrebbe messo in campo il sindaco di Catanzaro. Sullo sfondo ci sarebbe un accordo nazionale tra berlusconiani e Pd. Lunedì al voto 180 sindaci calabresi
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Pare che fino a qualche giorno fa ci fosse in ballo una candidatura unitaria, invece proprio nei giorni in cui Matteo Renzi attraversava la Calabria in treno questa ipotesi è saltata. Ovviamente le due cose non sono collegate, ma lo scenario che si sta delineando in queste ore attorno all’elezione del nuovo presidente di Anci Calabria ricorda molto le dinamiche interne ai partiti nostrani. Il presidente uscente dell’Associazione che rappresenta i Comuni italiani è il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo. Già candidato alle primarie per le Regionali del 2014, esponente del Pd e renziano della prima ora, Callipo negli ultimi anni ha raccolto un certo sostegno tra gli amministratori locali calabresi. Tra chi fa attualmente il sindaco tra il Pollino e lo Stretto, poi, pare che l’orientamento politico verso il centrosinistra sia abbastanza diffuso. E nel congresso dell’Anci, in programma per lunedì mattina a Lamezia, non è previsto il cosiddetto voto ponderato. Ogni preferenza espressa, insomma, vale un’unità e non “pesa” in proporzione al numero di abitanti del Comune di provenienza.
Insomma per Callipo potrebbe facilmente arrivare una riconferma, tanto più che fino a qualche giorno fa, come detto, si parlava addirittura di candidatura unitaria. A rompere gli equilibri, invece, sarebbe ora arrivata una presa di posizione di alcuni big di Forza Italia calabrese, in particolare dell’area cosentina che fa riferimento ai fratelli Occhiuto e a Jole Santelli. In virtù di un ipotetico accordo su scala nazionale tra Pd e Fi – che però da ambienti del Pd non viene confermato – ai forzisti sarebbe dovuta andare la presidenza dell’Anci calabrese e di quella ligure. Per questo, alla luce di un patto interno ai berlusconiani nostrani, a sfidare Callipo in quota Fi potrebbe essere il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, che è già stato presidente Anci dal 1998 al 2005 e che ora sarebbe in ballo per contendere il posto al “collega” di Pizzo.
Il responso, per una carica rappresentativa che dovrebbe (in teoria) essere sottratta alle dinamiche partitiche, arriverà dunque lunedì mattina, quando si riuniranno i 180 sindaci – hanno diritto di voto in 340, ma molti non sono in regola con i versamenti all’Anci e dunque sono esclusi – che dovranno scegliere il loro rappresentante regionale.
(FONTE CORRIEREDELLACALABRIA.IT)