Alla guida dell’Azienda Sanitaria Provinciale più grande della Calabria: tra sfide e obiettivi raggiunti
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Antonio Graziano, direttore dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) più grande della Calabria, ha accettato uno degli incarichi più complessi del sistema sanitario regionale. In passato, questa ASP è stata spesso al centro di polemiche e indagini giudiziarie, ma con il suo insediamento, avvenuto nel 2022, Graziano ha avviato un cambiamento strutturale. Lo abbiamo intervistato per conoscere i progressi fatti, le sfide da affrontare e le prospettive future per la sanità calabrese.
Passi avanti per la sanità pubblica calabrese: da una struttura in stallo a una gestione efficiente
«Abbiamo compiuto notevoli passi in avanti, grazie soprattutto alla determinazione del Presidente e Commissario ad Acta, che ha sostenuto ogni mia iniziativa», ha dichiarato Graziano. «Quando mi sono insediato, l’azienda non aveva bilanci, né di previsione né di esercizio. Questo paralizzava ogni attività, impedendo la programmazione strategica, l’assunzione di personale e gli investimenti in nuove tecnologie. Oggi, invece, abbiamo sanato i conti e liberato risorse significative per una politica assunzionale robusta».
Negli ultimi due anni sono state inserite oltre 1.000 nuove figure professionali, tra cui medici, infermieri e operatori sanitari. Graziano ha sbloccato concorsi fermi da anni, come quello per i logopedisti, fisioterapisti e tecnici di radiologia, e ha regolarizzato le assunzioni per le categorie protette. Inoltre, sono stati nominati i nuovi direttori dei presidi ospedalieri e di reparti cruciali come cardiologia, chirurgia e pronto soccorso.
Riorganizzazione e nuovi investimenti: il risanamento dell’ASP
«Abbiamo anche realizzato una serie di importanti investimenti», continua Graziano. Tra questi spicca l’acquisto di due edifici a Cosenza e Rossano, con l’obiettivo di ridurre il peso degli affitti passivi. La nuova cardiologia a Rossano, il pronto soccorso di Corigliano e il rinnovato reparto di ortopedia sono solo alcune delle nuove strutture realizzate.
Inoltre, l’implementazione del nuovo sistema di emergenza con il numero unico 112 e la creazione di una centrale del 118 a Cosenza, una delle più avanzate d’Italia, sono stati traguardi significativi. «Abbiamo avviato la costruzione di 14 elisuperfici per i decolli e atterraggi notturni e migliorato il parco tecnologico con l’acquisto di nuove apparecchiature, inclusi ecografi, TAC e mammografi», ha aggiunto.
La situazione finanziaria: da un’azienda senza bilanci a una gestione trasparente
Uno dei problemi più gravi ereditati da Graziano è stata la mancanza di bilanci approvati. «Abbiamo trovato un’azienda con i bilanci bocciati per inattendibilità dei dati, con inchieste giudiziarie in corso», spiega il direttore. Oggi, però, la situazione è cambiata radicalmente: i bilanci di esercizio del 2022 sono stati approvati e quelli del 2023 sono in fase di verifica. «I tempi di pagamento ai fornitori, che prima arrivavano a 8-10 mesi, sono stati ridotti a 60 giorni, in linea con le normative vigenti».
Assunzioni e criticità: una questione ancora aperta
Nonostante i progressi, la carenza di personale medico è ancora un problema pressante. «Stiamo facendo il possibile per coprire le posizioni vacanti attraverso i piani assunzionali regionali», afferma Graziano, «ma alcune figure specializzate come anestesisti e radiologi sono difficili da reperire». Attualmente, l’ASP si avvale anche di medici cubani e pensionati in libera professione per far fronte all’emergenza, oltre a incentivare il personale con prestazioni aggiuntive. «C’è una generale mancanza di infermieri e operatori sanitari, soprattutto nell’area dell’emergenza, e stiamo lavorando per risolvere queste criticità con i prossimi piani assunzionali».
Un nuovo ospedale per Cosenza e la sinergia con l’Unical
Graziano ha espresso la speranza che presto venga costruito un nuovo ospedale a Cosenza, per migliorare ulteriormente i servizi offerti alla comunità. «Credo sia necessario per dotare la città di una struttura moderna e funzionale. Inoltre, la sinergia con l’Università della Calabria arricchirà il nostro sistema sanitario, formando giovani professionisti che potranno contribuire alla crescita del territorio».
Conclusioni: una sanità che si rinnova
Antonio Graziano ha tracciato un quadro di una sanità calabrese in fase di risanamento e di profondo rinnovamento, nonostante le tante difficoltà e sfide ancora da affrontare. «Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare», conclude Graziano, «ma ci muoviamo con determinazione, dialogando con le istituzioni e le associazioni, per offrire ai cittadini un sistema sanitario più efficiente e sicuro».