Fedriga e Fontana rispondono alle critiche del governatore calabrese, difeso da Comito. La Lega spinge per l’applicazione della legge Calderoli, mentre Occhiuto chiede cautela.
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Il dibattito sull’autonomia differenziata riaccende la polemica tra la Lega e il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Dopo che Occhiuto ha ribadito la necessità di un rallentamento nell’attuazione della Legge Calderoli, esponenti di spicco della Lega hanno reagito duramente. Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, ha dichiarato in un’intervista che dopo 22 anni di attesa, la legge sull’autonomia è finalmente equilibrata e offre opportunità a tutto il Paese, accusando chi è contrario di preferire un sistema centralizzato.
Anche il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha criticato Occhiuto, definendo la sua posizione contraddittoria: «Parla di sviluppo e prosperità ma vuole fermare l’autonomia, che invece va proprio in quella direzione». Fontana ha sottolineato l’importanza del rispetto della Costituzione e ha contestato le affermazioni del vicepremier Tajani, che si oppone alla regionalizzazione del commercio con l’estero.
Dure le parole anche dell’assessore veneto Roberto Marcato, che ha accusato le classi dirigenti del Sud di voler mantenere lo status quo, definendo «inaudite» le affermazioni di Occhiuto.
In difesa del governatore calabrese è intervenuto Michele Comito, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Calabria, che ha invitato a evitare toni polemici e ha sottolineato come Occhiuto stia semplicemente chiedendo una riflessione ponderata per non compromettere la riforma. Comito ha elogiato il miglioramento del testo sull’autonomia grazie al contributo di Forza Italia, assicurando che con l’applicazione dei Lep (Livelli Essenziali di Prestazioni) si garantiranno le risorse per il Sud.