A Cosenza Di Maio non ha riportato solo la neve sui monti della Sila ma anche l’entusiasmo popolare. Attivisti e non lo abbracciano all’Auditorium del liceo classico Telesio e l’ingresso in sala è quasi da rock star. Cori, urla e standing ovation. Subito dopo la presentazione dei candidati in Calabria ai collegi uninominali, il candidato premier dei 5 stelle prende la parola. Lo introduce Laura Ferrara, anche se Dalila Nesci mette pepe alla platea: «Finalmente abbiamo la possibilità di scegliere un candidato del Sud».
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VERSO IL VOTO «il bello di votare Movimento 5 stelle è sapere sceglierete dei candidati calabresi. Giro l’Italia da due mesi e trovo la Boschi candidata ovunque». Così inizia Di Maio il suo rally nella città di Telesio. Gli applausi arrivano anche quando non sono richiesti. I venti punti del programma elettorale i presenti lì conoscono bene ma vogliono che sia il loro leader a spiegarlo. «Siamo l’unica forza politica che fa sapere chi sarà il premier dopo il 4 marzo. Sia centrodestra che centrosinistra – dice Di Maio – ancora non sanno chi sarà il presidente del Consiglio perché contavano che con la nuova legge elettorale di tenerci fuori perché potevano arrivare al 51‰ però adesso le cose sono diverse chi vuole fare un governo deve necessariamente parlare con noi». Per Di Maio l’Italia per ripartire davvero deve necessariamente finanziare i settori in cui è più in crisi come la scuola, la sanità e la giustizia. «Peró attenzione – puntualizza – la politica non deve più avere il potere di nominare i direttori delle aziende sanitarie. Per stare ai vertici bisogna ringraziare il concorso, non la politica». I soldi? «Li abbiamo trovati e sappiamo dove andare a prenderli. Dobbiamo tagliare quello che non serve. Per esempio la Camera, ci costa 1 miliardo in un anno e in questa spesa i parlamentari si facevano rimborsare anche le cure da insolazioni».