È finita con un “non luogo a procedere” e assoluzioni la storia che ha interessato il Comune di Belvedere Marittimo per presunto voto di scambio. Una brutta vicenda che aveva visto indagati Enrico Granata, 64 anni, ex sindaco di Belvedere Marittimo; Antonietta Grosso Ciponte, 35 anni, responsabile dei settori III e IV al comune di Belvedere; Santino Stumbo, 54 anni, all’epoca dei fatti consigliere di maggioranza; Vincenzo Grosso Ciponte, 72 anni; Ciriaco Grosso Ciponte, 70 anni; tutti di Belvedere Marittimo; Alfonso Alimena, 74 anni, di Aprigliano; Massimiliano Pepe, 51 anni di Paola, responsabile del settore del personale. Il pm all’epoca dei fatti aveva chiesto per Granata addirittura l’arresto, richiesta poi rigettata dal Gip.
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I fatti risalgono al 28 e 29 settembre 2018. Come si ricorderà, nell’anno successivo, l’8 aprile del 2019, quando ancora Enrico Granata era sindaco, vennero effettuate delle perquisizioni da parte della Guardia di finanza.
Enrico Granata, nella sua qualità di sindaco pro tempore, secondo le ipotesi formulate, avrebbe compiuto atti contrari ai propri doveri di ufficio. Avrebbe accettato la promessa di procacciamento di voti in suo favore in occasione di future tornate elettorali. Stamattina la decisione del giudice che ha optato per il non luogo a procedere per Granata e l’assoluzione per gli altri che avevano chiesto il rito abbreviato. Granata era difeso dall’avvocato Amerigo Cetraro.
Antonello Troya