Dati in calo e anno del “tagliando” politico: numeri, riforme e dinamiche nel cuore della legislatura. Uno sguardo verso il 2025 con sfide e dossier cruciali.
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Il 2024 si chiude con un bilancio articolato per il Consiglio regionale calabrese, segnando il passaggio a metà legislatura in un contesto di contrazione fisiologica dell’attività. I numeri parlano chiaro: 13 sedute consiliari contro le 15 del 2023 e le 16 del 2022, con un rallentamento evidente durante i due mesi di pausa elettorale per le europee e amministrative. Anche le Commissioni hanno risentito del clima politico, con una riduzione generale delle riunioni rispetto agli anni precedenti. Spiccano le performance della Commissione Bilancio, con 16 sedute, seguita da Sanità e Ambiente, mentre la Commissione Riforme, in stallo per gran parte dell’anno, ha recuperato nell’ultima fase grazie alla presentazione di autoriforme significative.
Sul fronte legislativo, il Consiglio ha approvato 43 proposte di legge, registrando una diminuzione rispetto alle 62 del 2023. Tra le note positive, le riforme per l’Agenzia delle politiche industriali e il Sistema statistico regionale; tra quelle critiche, l’uso intensivo di leggi Omnibus e il blocco delle proposte dell’opposizione. Il numero elevato di interrogazioni – 300 – sottolinea un dinamismo che, tuttavia, si scontra con ritardi cronici nella discussione, compromettendone l’efficacia.
Il 2024 è stato anche l’anno del “tagliando”, con il rinnovo dell’Ufficio di presidenza e delle Commissioni. Un anticipo strategico ha confermato Filippo Mancuso (Lega) alla presidenza, mentre a settembre il centrodestra ha consolidato le sue posizioni occupando anche la Vigilanza, tradizionalmente appannaggio dell’opposizione. Movimenti significativi anche nei gruppi consiliari, con Forza Italia che ha riequilibrato i suoi ranghi dopo alcune defezioni e Fratelli d’Italia che ha accolto nuovi ingressi.
L’opposizione, pur diversificata e talvolta frammentata, ha trovato nell’ultima parte dell’anno una maggiore definizione. Sul piano politico, spiccano dibattiti robusti, soprattutto in tema di sanità e autonomia differenziata, e l’attenzione si sposta già al 2025, che vedrà in agenda temi rilevanti come la creazione delle società in house ReDigit ed Arec, oltre a riforme strutturali sul ruolo dei consiglieri regionali supplenti e sugli assessori esterni.
Un Consiglio che, nonostante le sfide e i rallentamenti, guarda al futuro con dossier di grande portata e la prospettiva di una seconda metà di legislatura cruciale per la Calabria.