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16 Mar 2025, Dom

Il 5 febbraio perde terreno, la vera celebrazione sarebbe a settembre

Con la riposizione della tela e della statua si è ufficialmente conclusa la festa del ringraziamento alla Madonna “Mamma Nostra”, commemorata per la sua intercessione nel terremoto del 1783, che risparmiò vite umane. Una celebrazione che ha attenuato le polemiche nate dopo il decreto del vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva, il quale mira a limitare la ripetizione delle feste religiose.

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Il dibattito ora si concentra sulla data della festa principale: da un lato il 5 febbraio, giorno del terremoto, dall’altro la seconda domenica di settembre, ritenuta da molti la vera ricorrenza storica.

L’associazione culturale “Il Paesano” ha riesaminato documenti d’archivio e sostiene che il 5 febbraio non sia la data originaria, ma sia stato istituito circa mezzo secolo dopo. La celebrazione di settembre risalirebbe invece al 1739, legata all’arrivo a Bivongi del frate francescano Giuseppe Antonio Cretari, che portò con sé la tela della Madonna. In quell’occasione sarebbero avvenuti due miracoli: la guarigione di una donna paralitica e il ritorno della parola a un ragazzo muto.

Inoltre, la festa di febbraio non può essere considerata patronale, poiché il vero patrono di Bivongi è San Giovanni Battista Decollato, celebrato il 29 agosto, in conformità con il calendario liturgico ufficiale. L’ipotesi è che il 5 febbraio sia stato scelto per avere una festa con data fissa, mentre quella di settembre, variabile, sarebbe la ricorrenza autentica.