Da redazione giornalistica 
Denunciati mesi di molestie e violenze psicologiche: i Carabinieri intervengono per tutelare la vittima.
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Un coraggioso gesto di denuncia ha permesso a una giovane donna di origini brasiliane di porre fine a un incubo durato mesi. Grazie all’intervento dei Carabinieri della Stazione di Bova Marina, un giovane accusato di atti persecutori è stato sottoposto a un’ordinanza di divieto di avvicinamento alla vittima e al suo fidanzato, con l’imposizione del braccialetto elettronico.
La donna, che considerava l’indagato un semplice amico, ha iniziato a subire una vera e propria persecuzione a partire dall’inizio dello scorso anno. Telefonate anonime, messaggi ossessivi sui social e appostamenti sotto casa si sono susseguiti, alimentati da un’ossessione morbosa e una gelosia immotivata. Questa situazione è degenerata al punto da distruggere la serenità della ragazza e del suo compagno, spingendola infine a chiedere aiuto ai Carabinieri.
Le indagini hanno evidenziato un quadro inquietante di molestie e intimidazioni, che includevano minacce di morte e tentativi sistematici di minare la relazione della giovane con il fidanzato. L’apice è stato raggiunto il 22 dicembre scorso, quando l’indagato, in preda all’alcol, ha aggredito fisicamente il fidanzato della vittima, confermando la sua pericolosità.
La raccolta di prove, grazie alle testimonianze della vittima, del suo fidanzato e al lavoro investigativo dei Carabinieri, ha portato all’immediata applicazione della misura cautelare. Il giovane ora è tenuto a mantenere una distanza minima di 500 metri dalla ragazza e dal suo ambiente, e gli è vietato ogni tipo di contatto con lei.
Nonostante il provvedimento, resta valido il principio di presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Nel frattempo, i Carabinieri di Bova Marina continuano a monitorare la situazione per garantire la sicurezza della vittima e della comunità, sottolineando l’importanza della denuncia e della tutela delle persone vulnerabili.
Giuseppe Mazzaferro