Mobilitazione generale per il completamento dell’opera incompiuta
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La richiesta di completare la Bovalino-Bagnara si trasforma in un vero e proprio grido di battaglia. Sedici sindaci su ventisette, insieme a rappresentanti delle istituzioni e della società civile, hanno dato vita al Comitato “Bo-Ba – La nostra strada” per riaccendere l’attenzione su un’infrastruttura fondamentale per il futuro dell’area. Il progetto, ideato oltre cinquant’anni fa e mai portato a termine, rappresenta oggi la chiave per contrastare l’isolamento e il progressivo spopolamento dei borghi aspromontani.
La mobilitazione, svoltasi in contrada Arsanello di Platì, ha visto la partecipazione di numerosi amministratori locali, tra cui i sindaci di Samo, Caraffa del Bianco, Bovalino, Bianco, Sant’Ilario, Ferruzzano, Antonimina, Careri, Benestare, Ciminà, Santa Eufemia, San Procopio, Melicuccà, Oppido, Gerace e Platì. Presenti anche esponenti della Città Metropolitana, il vescovo di Locri-Gerace monsignor Francesco Oliva e diverse associazioni tra cui Corsecom, Orizzonte 7 e Andareinporto. A rappresentare la voce dei giovani e degli imprenditori locali, Mattia Zappia e Damiano Bonfà.
«Questa mobilitazione segna un punto di svolta – ha dichiarato Vincenzo Oliverio, presidente del comitato e sindaco di Melicuccà – perché abbiamo la consapevolezza di essere uniti e determinati a far ripartire i lavori. La Bovalino-Bagnara non è solo un’infrastruttura, ma un simbolo di speranza per un territorio troppo a lungo dimenticato. Non possiamo più accettare che i nostri borghi si svuotino a causa dell’isolamento».
Sulla stessa linea il sindaco di Platì, Rosario Sergi, che ha denunciato la drammatica condizione delle vie di collegamento: «Il nostro paese, il più giovane d’Italia, è intrappolato tra due strade impercorribili: la SP 2 interrotta e la Bovalino-Bagnara, un’opera incompiuta che deturpa il paesaggio e frena ogni possibilità di sviluppo. Questa situazione sta spingendo i giovani ad abbandonare il territorio».
Dal mondo imprenditoriale si leva una richiesta chiara: agire subito. «La realizzazione della strada è una questione di giustizia sociale ed economica – ha affermato Marcello Attisano, rappresentante del Corsecom – perché interessa non solo la Locride, con i suoi 150 mila abitanti, ma anche i centri lungo il tracciato, coinvolgendo complessivamente 270 mila persone. L’assenza di infrastrutture penalizza lo sviluppo, mentre il resto d’Italia avanza con il PNRR».
Attisano ha poi lanciato un duro attacco alla classe politica regionale e nazionale: «Dove sono i parlamentari eletti in Calabria? Dove sono gli assessori e i consiglieri regionali? E il presidente Occhiuto? Il silenzio della politica è assordante. Lo sviluppo del nostro territorio passa attraverso questa infrastruttura, che potrebbe dare nuovo slancio al turismo e all’economia locale. Abbiamo il più grande parco archeologico della Calabria, Locri Epizefiri, e siamo a pochi chilometri da Bagnara, Reggio e la Sicilia. Eppure, restiamo isolati».
La battaglia per il completamento della Bovalino-Bagnara è ormai entrata nel vivo. Il Comitato “Bo-Ba – La nostra strada” promette di non fermarsi fino a quando questa infrastruttura non diventerà realtà. La sfida è lanciata: ora tocca alla politica dare risposte concrete.