«È inaccettabile che ancora, come conferma l’ultima protesta a Catanzaro da parte degli interessati, non siano state pagate le indennità Covid ai sanitari calabresi in prima linea nelle fasi critiche della pandemia. Significa che i problemi di rendicontazione che denunciammo oltre un anno fa non sono stati più risolti e che i pagamenti sono finiti su un binario morto, malgrado le ingenti risorse che con il voto parlamentare arrivarono per l’emergenza». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Paolo Parentela, che prosegue: «Esprimo la mia vicinanza ai sanitari che hanno manifestato per ricevere le somme cui hanno diritto. A due anni dallo stanziamento di quei fondi, nulla si muove e non si capisce per quali arcani motivi. Tra l’altro, nella legge di Bilancio per il 2022, in Parlamento facemmo passare emendamenti per consentire di stabilizzare i sanitari utilizzati nei reparti Covid. Ad oggi, le relative procedure sono ferme e non è chiara la ragione di questo immobilismo che mortifica tante professionalità e penalizza i pazienti calabresi». «A Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e commissario del governo, chiedo – conclude Parentela – di usare il pugno duro. Qualcuno, nelle aziende sanitarie e ospedaliere, dovrà rispondere di questi ritardi clamorosi».
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