Ultim'Ora
14 Mag 2025, Mer

Calabria, primato amaro: nel 2025 record di Comuni sciolti per ‘ndrangheta

San Luca, Badolato e Casabona gli ultimi enti commissariati. Dal 1991 la Calabria guida la classifica nazionale con 136 scioglimenti. Cresce il dibattito su una legge da rivedere.

Continua....


autolinee-federico-agos-24
JonicaClima
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Un primato che pesa come un macigno sulla Calabria: nel 2025, la regione fa segnare un nuovo record negativo per numero di Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. Gli ultimi in ordine cronologico sono San Luca (a marzo), Badolato e Casabona, decisi nell’ultima seduta del Consiglio dei Ministri su proposta del Viminale. In totale, sono 7 i Comuni italiani commissariati da inizio anno: quasi la metà sono calabresi.

Dal 1991, anno dell’entrata in vigore della legge sugli scioglimenti (nata come risposta alla brutale strage di Taurianova), i casi registrati a livello nazionale sono 393, al netto di circa 25 annullamenti. La Calabria detiene il triste primato con 136 enti sciolti (di cui 9 poi annullati), seguita da Campania (121) e Sicilia (94). Ma la morsa della ‘ndrangheta non si ferma ai Comuni: la regione ha anche il numero più alto di Aziende sanitarie commissariate per mafia – ben quattro, con casi ripetuti a Reggio, Vibo e Catanzaro.

Il fenomeno ha dimensioni strutturali. Secondo un dossier di Avviso Pubblico, le infiltrazioni mafiose negli enti locali «non sono episodi isolati, ma strumenti sistematici di radicamento e arricchimento». I clan non agiscono solo con intimidazioni o pressioni durante le campagne elettorali: la loro strategia è spesso silenziosa, utilitaristica, volta a costruire reti con l’imprenditoria e la burocrazia locale.

Anche se oltre il 95% degli scioglimenti colpisce quattro regioni del Sud, è in crescita il numero di enti commissariati nel Centro-Nord, dove il tessuto economico rappresenta terreno fertile per gli investimenti illeciti.

Tuttavia, la normativa sugli scioglimenti è da tempo oggetto di riflessioni e polemiche. Molti analisti la considerano una misura troppo drastica, che rischia di penalizzare anche chi è estraneo ai fatti e che, soprattutto, mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche. Il caso emblematico è San Luca, dove negli ultimi vent’anni si è votato regolarmente solo in rare occasioni, anche per la paura di ricadute personali in caso di nuovo commissariamento.

Per questo si stanno studiando modifiche legislative che mirano a colpire con maggiore precisione, evitando scioglimenti “automatici” e circoscrivendo le responsabilità – spesso più burocratiche che politiche – degli enti coinvolti.